Dopo che a giugno scorso sono stati raggiunti da comunicazioni giudiziarie, i cinque componenti della commissione edilizia integrata del Comune di Capri, il geometra Antonio Di Martino, l’ingegnere Costantino Cerrotta, l’ingegnere Livio Talamona, l’architetto Claudio Stabile e l’architetto Maria Lucia De Angelis, stamane hanno ricevuto la notifica, attraverso il Comando dei Vigili Urbani del Comune di Capri, inviata dal Pubblico Ministero Monica Campese, della sezione reati nella pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli, di conclusione delle indagini e quindi preludio all’udienza del Giudice delle Indagini Preliminari per l’apertura del processo. I componenti della commissione edilizia nominati dall’attuale amministrazione comunale della Primavera con a capo il sindaco Gianni De Martino e tra cui vi sono beneficiari di progettazione di lavori pubblici, il Pubblico Ministero ipotizza l’abuso d’ufficio unitamente al responsabile dell’urbanistica l’architetto Massimo Stroscio per aver omesso i dovuti controlli prima di licenziare la pratica. Tutto nasce da un cosiddetto falso condono che è saltato fuori diversi mesi fa, a seguito di un’indagine della Stazione Carabinieri di Capri e la storia di questo falso condono sarebbe questa, ovvero nei termini di legge l’ingegnere Giuseppe Aprea (anche lui componente della commisisone edilizia integrata) presentò la pratica al Comune. Pratica questa che successivamente, qualche mese fa, venne presa in carico da un altro tecnico, il geometra Sergio Federico, denuciato per falso in altri casi, che la propose alla commissione edilizia integrata che avrebbe dovuto valutarla. Quello che sarebbe emerso dalle indagini dei Carabinieri era un aumento dei volumi, circa 60 metri quadrati comparsi così, che avrebbero fatto diventare la pratica un falso condono, per il quale il geometra Sergio Federico (anche lui componente della commisisone edilizia integrata), è accusato di falso in concorso con il proprietario dell’immobile. I grafici depositati al Comune di Capri, dall’allora tecnico privato ingegnere Giuseppe Aprea nel 1986 sono risultati diversi di quelli invece depositati dal geometra Sergio Federico, che avrebbe aggiunto circa 60 metri quadrati, inesistenti nella pratica di condono presentata dal primo tecnico. Il tutto è saltato fuori dalla collaborazione tra la Stazione Carabinieri di Capri e la Soprintendente Paola Bovier, riscontrando la diversità tra le due pratiche, in pratica un falso. Nel corso di queste indagini all’ingegnere Giuseppe Aprea venne sottoposta in caserma la pratica originaria presentata all’atto della richiesta di condono che la riconobbe mentre al Comune di Capri i grafici erano completamente diversi e il geometra Sergio Federico ne aveva aumentato notevolmente la consistenza. Quando i Carabinieri sentirono come persone informate dei fatti i componenti della commissione edilizia integrata del Comune di Capri l’architetto Claudio Stabile venne anche scoperto che cercava di registrare con un suo telefonino la discussione in caserma.