Nel 2014, nel mese di gennaio, l’Associazione Percorsi e Sentieri, che fa capo al geometra Luigi Farella, sostenuto da Legambiente e da Capri Outdoor, depositò al Comune di Capri, indirizzata al sindaco dell’epoca Ciro Lembo ed all’assessore all’urbanistica Marino Lembo, una relazione dettagliata che denunciava addirittura l’alterazione delle mappe catastali del sentiero che porta alle Grotte del Fieno, immediatamente alle spalle del belvedere dell’Arco Naturale. Il geometra Luigi Farella fece un lavoro certosino, dettagliato, supportato da un’ampia documentazioni fotografica e storica e da rilievi effettuati nelle mappe comunali, arricchita da testimonianze di capresi con i capelli bianchi che ricordavano la stradina oggi interdetta che consentiva agevolmente l’accesso alle Grotte del Fieno. Nella denuncia il presidente dell’associazione ambientalista e naturalista Percorsi e Sentieri, scrisse che “è in corso quindi un vero e proprio tentativo di appropriazione della strada da parte di privati, che interdice l’accesso alle citate grotte di straordinaria bellezza, così come vieta di arrivare al belvedere esistente che è ubicato proprio di lato ad un’abitazione privata”. All’epoca dei fatti l’assessore all’urbanistica Marino Lembo aveva messo già da tempo in atto un programma di recupero dei sentieri di Capri e l’esposto dell’associazione Percorsi e Sentieri suonava come un campanello d’allarme che vedeva l’appropriazione da parte di privati del patrimonio naturalistico e storico dell’isola. Le Grotte del Fieno sono un complesso di grotte carsiche che si trovano a mezza costa tra la Grotta Bianca, il pianoro di Tuoro Piccolo, Torre Borselli per finire sui pizzi di Vanissima. Davanti all’esposto del geometra Luigi Farella il Comune attivò subito l’ufficio tecnico ed urbanistica affinché il passaggio del sentiero venisse liberato consentendone il libero passaggio ai capresi ed ai turisti che volevano vedere anche quella testimonianza dei contadini tiberiani che in quelle grotte mettevano a ricovero il fieno. L’ufficio tecnico accertò che il sentiero era stato chiuso con barriere di legno alterando il piano altimetrico della rampa d’accesso e che era stata installata una telecamera di videosorveglianza volta a scoraggiare il passaggio di persone nella via chiusa al passaggio pubblico. Il 18 febbraio 2014 il blog greenreport.it scrisse: “Grazie all’importante lavoro dei massmedia ed in particolare de Il Corriere di Capri che negli ultimi tempi ha dedicato grande focus su questo problema e sulla ritrovata attenzione verso i nostri percorsi naturalistici che si è arrivati ad una massiccia presa di posizione anche degli uffici comunali che fin dal 2008 sapevano di questa chiusura arbitraria e abusiva. Nabil Pulita di Legambiente, insieme a Luigi Farella dell’Ass. Percorsi e Sentieri, oltre all’attenta visione della Polizia del Commissariato di Capri hanno preso parte, oltre alla stampa, e potuto constatare l’azione degli operai comunali diretti dai responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Capri aprire con la forza la chiusura illegale del percorso pubblico. Inoltre dopo denunce di opere abusive, la presenza della Funzionaria di Soprintendenza e dei tecnici comunali, la faccenda si volge verso un chiaro segnale di ripristino della legalità, cosa che Legambiente chiede con forza a difesa del paesaggio e delle bellezze naturalistiche dell’isola di Capri. Nulla rimarrà impunito, anche se gli anni passano! Questo sia da esempio per tutte le altre situazioni di chiusura illegittima sull’Isola di Capri. In effetti una mattina di febbraio con l’ausilio di una decina di poliziotti del Commissariato di Capri coordinati dal responsabile dell’anticrimine Ispettore Antonio Borriello, la Soprintendente ai Beni Ambientali Rosaria D’Apice, dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste Luigi Farella e Nabil Pulita, una massiccia presenza di stampa e di cittadini, il Comune di Capri, con i suoi pochi ma efficaci operai provvide ad eliminare reti e paletti che ostruivano il sentiero comunale e i responsabili dell’ufficio tecnico emisero a marzo l’ordinanza di demolizione degli abusi che riscontrarono quella mattina, il responsabile del procedimento era l’architetto Mario Cacciapuoti e il capo dell’ufficio tecnico e di urbanistica l’ingegnere Salvatore Rossi, che erano presenti sul posto. L’ordinanza era datata 17 marzo 2014 e data la possibilità di opporsi alla stessa entro sessanta giorni facendo ricorso al Tar. Un ricorso che la proprietaria Giuseppina Liguori Robustelli presentò nei termini e che notificò al Comune di Capri per la costituzione in giudizio e per difendere gli interessi dell’ente e dei capresi. Il 19 maggio 2014 al Comune di Capri giunse la citazione in giudizio al Tar Campania da parte della proprietà, Giuseppina Liguori Robustelli, che invitò l’ente pubblico a costituirsi in 60 giorni per far valere le sue ragioni mentre la stessa chiedeva l’annullamento dell’ordinanza emessa dall’ufficio tecnico ed urbanistica. Il 24 maggio 2014 a Capri si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale dove la Primavera con sindaco l’ingegnere Giovanni De Martino ha vinto per un pugno di voti rispetto a quell’assessore all’urbanistica tanto sensibile ai sentieri comunali e alla storia e cultura di Capri, candidatosi come avversario del vincitore, ovvero Marino Lembo. Dopo pochi giorni la Primavera si insediò al Comune di Capri con un’operazione politica basata sull’impatto mediatico e una forte e efficace gestione dei social, ma di costituirsi nel giudizio al Tar contro chi aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza che aveva riaperto il sentiero se ne dimenticò, probabilmente era più interessata, forse, era più presa in grandi festeggiamenti tra politici e supporter. Quindi il Comune di Capri non costituendosi in giudizio si è ritrovato perdente al Tar. Il gruppo consiliare di Avanti Capri, attraverso il consigliere Salvatore Ciuccio ha immediatamente chiesto con una nota spiegazioni al sindaco sui motivi del cartello e anche su alcuni sbarramenti all’accesso a una serie di sentieri pubblici che collegano da sempre la zona dell’Arco Naturale con il crinale di Tamborio e la cala delle cosiddette Grotte del Fieno. L’associazione di categoria degli imprenditori, di cui è presidente il libraio Riccardo Esposito, Capriexcellence, ha chiesto “la rimozione immediata degli sbarramenti e del cartello con l’incredibile scritta che attesterebbe la privatizzazione di uno degli angoli più belli e visitati dell’intera isola e chiede all’amministrazione quali atti amministrativi ha posto in essere per impedire tali gravi atti lesivi degli interessi della comunità e dell’economia dell’isola”. Legambiente Circolo Isola di Capri lancia allarme per

l’ordinanza del 2014

la chiusura dell’antico sentiero dell’Arco Naturale – Tre Pizzi – Sementella chiuso di nuovo arbitrariamente da un privato ed a tal proposito ha dichiarato: “daremo battaglia come abbiamo già fatto nell’aprirlo anni fa e siamo pronti a fare fronte comune con istituzioni locali e amanti dell’isola per evitare il cartello privato all’Arco Naturale. L’amministrazione comunale della Primavera ha emanato un comunicato che sindaco che recita: “CONTENZIOSO SENTIERO ARCO NATURALE: LA SITUAZIONE. Ci giungono diverse segnalazioni circa la recente chiusura del sentiero naturalistico che conduce dalla Via Arco Naturale a Tamborio e Via Moneta e la “marcatura” artigianale di uno dei belvederi dell’Arco Naturale come “proprietà privata”, presumibilmente ad opera della stessa persona, ovvero il proprietario di una casetta prospiciente la strada. In effetti, nei giorni scorsi il TAR Campania ha annullato l’ordinanza comunale del 2014, con la quale l’Ufficio Tecnico aveva intimato la demolizione della recinzione apposta, che, in attesa del giudizio, era stata effettivamente rimossa. Nell’approfondimento della pratica ancora in corso (ieri vi è stato il sopralluogo della Polizia Municipale e di un tecnico comunale), a prescindere dai vizi della sentenza che sarà impugnata davanti al Consiglio di Stato, possiamo anticipare che si sta evidenziando come, però, l’ordinanza annullata riguardasse solo l’aspetto edilizio dell’opera e non la esistenza del passaggio, sulla quale il TAR non avrebbe neanche giurisdizione. Pertanto si sta procedendo da un lato ad impugnare la sentenza del TAR emessa e, dall’altro, ad introdurre un giudizio civile diretto a far valere l’esistenza di un passaggio pubblico per il noto sentiero naturalistico che conduce anche alla cd. Grotta del Fieno, di fatto aperto fino a qualche giorno fa. Il tutto valutando anche altre iniziative di concerto con i professionisti che saranno incaricati. Per questa vicenda e per la proprietà del belvedere superiore (che nondimeno pregiudica l’uso pubblico dello stesso), stiamo pertanto adottando tutte le misure necessarie, non potendo evidentemente accettare atteggiamenti e comportamenti prepotenti da parte di chicchessìa nei confronti della nostra Comunità, dei nostri Ospiti e delle nostre regole. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni”. In effetti l’intervento della Primavera e del suo sindaco è tardivo, perché sarebbe bastato costituirsi nei tempi dopo le elezioni di maggio od a giugno nel giudizio al Tar per far valere le ragioni di Capri e dei capresi. La Primavera salvo che contro alcuni si costituisce sempre e subito, quella resterà una stranezza. Tra l’altro la proprietaria dell’appartamento che ha apposto i cartelli “proprietà privata” è nata a Capri ed è ivi residente ma ci abiterà solo in estate in quell’immobile, o realmente per buona parte dell’anno o come si dice in giro lo è invece di fatto a Roma? Comunque il Comune di Capri anche al Belvedere dell’Arco Naturale dove è stato apposto il cartello “proprietà privata” ha eseguito opere con fondi pubblici e quindi se realmente privato vuol dire che sarebbero stati spesi soldi pubblici in una proprietà privata, cosa questa agghiacciante perché significherebbe che funzionari a capo di uffici comunali e politici avrebbero commesso reati penali e amministrativi. Non va infine dimenticato che se dovesse passare la linea che il Belvedere è privato c’è il rischio che qualcuno si svegli ed istituisca un biglietto per ammirare quell’opera della natura qual’è l’Arco Naturale.

la data dell’arrivo al Comune del ricorso al Tar con 60 giorni per costituirsi come non è stato fatto

l’appartamento del privato che ostruisce il sentiero

PROPRIETA’ PRIVATA al Belvedere

l’ordinanza del 2014

l’ordinanza del 2014