Giovedì scorso il Tribunale di Napoli ha respinto la richiesta di patteggiamento presentata dall’imputato per omicidio preterintenzionale Stefano Mariotti responsabile della morte dell’anacaprese Giovanni Masturzo, il quarantacinquenne di Anacapri, morto nel letto dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, a seguito di un pugno sferrato con incredibile forza e cattiveria. Il Tribunale di Napoli, Gup Luca Battinieri ha respinto la richiesta del patteggiamento e il processo inizierà il prossimo 22 novembre, ovvero quando si entrerà nel merito con il rito ordinario se non chiederà l’imputato quello abbreviato, e se non avrà l’opposizione della parte civile che per la famiglia del giovane anacaprese di cui è stata stroncata la vita è l’avvocato Roberto Tropenscovino.

la vittima Giovanni Masturzo

A difendere l’imputato l’avvocato Veronica Paturzo del Foro di Roma, Pubblico Ministero Maria Carolina De Pasquale, sezione reati contro la persona, che aveva già affidato le indagini ai Carabinieri della Stazione di Anacapri, diretti dal Luogotenente Cristoforo Perilli, che nell’immediatezza dei fatti erano intervenuti subito acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ascoltando a verbale l’autore dell’omicidio e la sua compagna, i testimoni presenti ai fatti, svolgendo tutte le indagini con grande professionalità. Stefano Mariotti, va a giudizio in base agli articoli del codice penale 584: “Chiunque, con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli articoli 581 e 582 (1), cagiona la morte di un uomo (2), è punito con la reclusione da dieci a diciotto anni. Dall’autopsia del corpo di Giovanni Masturzo, che inchioda l’imputato, vi hanno preso parte come per legge anche i medici quali periti di parte, e il dottor Pasquale Monetti per la Procura, è emerso con chiarezza che la morte di Giovanni Masturzo è stata determinata dalle conseguenze di quel pugno. Omicidio preterintenzionale, è il reato di cui è accusato Stefano Mariotti

Stefano Mariotti accusato di omocidio preterintenzionale

In caso di rito abbreviato davanti ad una pena che prevede la reclusione da dieci a diciotto anni per ottenere uno sconto di un terzo e non avendo precedenti penali a suo carico con le attenuanti generiche un ulteriore un terzo di sconto di pena ricudendosi la condanna a pochi anni per aver stroncato la vita a Giovanni Masturzo. Cosa questa che non permetterà la parte civile, anche perchè non si è avuto neanche razionevolezza del risarcimento economico del danno, anche se non c’è somma di denaro equiparabile alla vita dell’anacaprese.