Lo scorso 12 settembre nel Consiglio Comunale di Capri è stata approvata una delibera che modifica il regolamento delle Entrate Tributarie Comunali. Una vicenda questa che viene da lontano, allorquando il gruppo Avanti Capri presentò una proposta di modifica per venire incontro alle esigenze degli imprenditori capresi, in difficoltà finanziaria, che si trovavano ad affrontare ingenti pagamenti per tributi dovuti al comune e che secondo il regolamento vigente non potevano ottenere lunghe dilazioni, se non dietro presentazione di fidejussione bancaria o assicurativa o altre forme costose di garanzia. Inoltre le dilazioni non erano permesse per coloro i quali era già stata avviata la pratica di recupero credito coattivo, quindi forzata. Ed infine erano previste delle norme penalizzanti per chi avesse omesso il pagamento in alcuni casi anche di una sola rata. Tutto questo era parso esagerato ed ingiusto al gruppo Avanti Capri che, tra l’altro, faceva rilevare anche le incongruenze rispetto alle regole generali nazionali fissate da Equitalia, prima e da Agenzia della Riscossione poi, che erano e sono molto più permissive, in quanto l’obiettivo era comunque recuperare le somme dovute e non porsi nella condizione che non si riusciva a fare ciò e quindi rischiare di non recuperare il dovuto.


Da qui si è giunti alla delibera n. 65 di Consiglio Comunale dove maggioranza e minoranza hanno trovato l’intesa di prevedere una modifica che per la maggior parte ha recepito tutti i rilievi della minoranza del gruppo Avanti Capri e che come ha affermato il consigliere Salvatore Ciuccio in Consiglio Comunale, anche se non è stato ancora raggiunto il risultato di equiparare le regole comunali a quelle nazionali sono stati fatti importanti passi avanti. Si è previsto, infatti, la possibilità di ottenere il rateizzo senza garanzie fino a 48 rate e non più 30 e il rateizzo stesso decadrà solo in caso di mancato pagamento di 5 rate e non più 3 o 1 previste precedentemente. Infine, cosa importantissima per la quale si è rischiato di non trovare un accordo in Consiglio Comunale in quanto la Primavera ha sempre osteggiato, è stato il punto 2 della delibera dove si è deciso di fornire un’interpretazione autentica all’articolo 29 comma 5 (quando sono già iniziate le procedure esecutive) nel senso di ritenere che “la rateizzazione non è consentita quando sono state infruttuosamente esperite tutte le procedure antecedenti al recupero coattivo del credito e sia stata quindi iniziata la procedura coattiva di recupero del credito quale, ad esempio, il pignoramento”. Quindi non è sufficiente avere affidato la pratica alla società di recupero credito per far venir meno al presupposto di ottenere la rateizzazione, ma occorre che siano stati esperiti infruttuosamente tutti i tentativi di recupero, in quanto l’obiettivo deve essere recuperare quanto spetta al Comune.