Ogni tanto, viste le mie origini siciliane, mi piace studiare il fenomeno della mafia e resto sempre convinto che la mafia è ovunque, anche sull’isola felice di Capri, certo con forme, dimensioni, sfaccettature diverse, ma è ovunque, non c’è posto che si possa definire secondo me, asettico dalla mafia. La mafia è un cancro, è qualcosa che impedisce ad una comunità di essere libera, di crescere, insomma si resta sempre nani. Certamente ci sono luoghi dove la mafia si sente, si vede, si tocca e dove c’è ma non si vede, non si sente e non si tocca. Sono convinto che l’ultimo caso citato è identificabile con l’isola che amo e che fino all’ultima goccia di inchiostro difenderò dai provetti mafiosi che potrebbero essere riusciti ad inserirsi nel tessuto sociale, politico, culturale, etc. Stasera, provenendo da una notte molto pesante di mercoledì scorso, sto facendo da diverse ore una riflessione, una riflessione su Bernardo Provenzano, detto “Zu Binnu”, per chi non conosce il siciliano, “Zio Binnu”. Mi sono posto la domanda ma a Capri esiste lo “Zio”?. Potrei mai apostrofare qualcuno dei miei conoscenti, dei miei concittadini, lo “Zio”? Ciò ovviamente inteso come se a Capri vi sia un personaggio proporzionato alla mafia di Corleone, quella di Provenzano, Brusca, Riina, rispetto a Capri, insomma la Sicilia è una grande isola, in proporzione Capri è un nano davanti a questa, ma come Bernardo Provenzano era il capo dei capi in cosa nostra, potrebbe esserci lo “Zio”?. Certo se a Capri ci fosse lo “Zio” avrebbe grazie ad un sistema criminale di alto livello, non quello che spara per strada, che fa saltare in aria un’auto con un giudice, un sistema per porsi a controllo della politica, degli affari, del settore rifiuti dove le organizzazioni malavitose sguazzano nella monnezza, riescono ad organizzare complotti per eliminare gente perbene e fare spazio alle proprie persone assoggettate alla malavita, eliminare tutori delle forze dell’ordine lasciando nascere sospetti sulla loro vita privata, insomma comprometterli, e potrei scrivere fiumi di inchiostro per spiegare come e dove agiscono. Certamente se a Capri ci fosse lo “Zio” ci sarebbe poco da stare allegri, anzi, potrei addirittura sospettare che vengono cambiate le schede elettorali per assicurarsi politici compiacenti ed allineati nei posti di potere, di poter contare su soldati che si celano sotto le spoglie di un tecnico, vuoi ingegnere, architetto, geometra, perito, avvocato, e quanto più ce ne possa essere. Ma a Capri un nano rispetto a un Provenzano non c’è, perchè Provenzano era il capo dei capi di cosa nostra, e seppur rispetto a ciò un nano di questa portata non c’è, come non c’è uno “Zio”, in un posto così piccolo, dove anche qualche forza dell’ordine ha fatto qualche anno fa le pulizie di primavera, e messo persone, investigatori, al dì sopra di qualsiasi sospetto, integerrimi, ma con grandi capacità professionali che fanno onore alla divisa. Questo è forse uno sfogo, un’ispirazione che nasce dopo una notte, quella di ieri che è stata pesante e che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e che richiede maggiori norme di sicurezza che vengano osservate da me, che alla fine ho due possibilità, fare tutto per sconfiggere la mafia se c’è, contribuire ad assicurare lo “Zio” alla giustizia se c’è, con la sua corte dei miracoli, quelli che pensano che hanno aderito con la puzza sotto al naso come quella prodotta dall’immondizia ad un sistema che gli porta affari e denaro a cascata, o diversamente stare zitto, ma chi legge questo sa bene che a me stare zitto non riesce, non sono allettato da soldi, potere e quant’altro, mi basta il mio stipendio e non mi manca nulla.
Felice Spinella