A dicembre 2016 è uscita la sentenza che condanna il Comune di Capri e la società Albachiara sas, riconducibile all’ex senatore Riccardo Villari. Una sentenza che gli inibiva il passaggio in un viale privato che la Albachiara sosteneva fosse di proprietà comunale. L’antefatto è che l’Albachiara sosteneva, per poterci passare, che il viale era comunale e il Comune di Capri ritenne che così era, quindi colui che sosteneva che il viale fosse privato li ha trascinati in tribunale dove è stata riconosciuta la sua ragione. Il Comune di Capri riteneva che quel viale di accesso a proprietà private fosse in enfiteusi, così com’era in origine ma non più in questa condizione a seguito di interversione del possesso. Quel viale oltre a appartamenti privati non porta più da nessun’altra parte. A febbraio 2017 Albachiara, tra l’altro condannata al pagamento di spese di giudizio per 20mila euro, ha fatto appello, notificandolo anche al Comune di Capri. Il Comune di Capri non ritenne costituirsi nei termini considerandola una causa persa e così rinunciando ad alcune opportunità processuali che la tempestiva costituzione in giudizio avrebbe garantito. Oggi l’amministrazione comunale, su sollecitazione dell’ingegnere Salvatore Rossi, che ha redatto una corposa relazione in merito, ha deciso di costituirsi in appello (molto tardivamente) conferendo incarico all’avvocato Tonino Lembo per la modica somma di euro 23.833,66. Il problema reale è che quest’appello è per un interesse prettamente dell’Albachiara, che vorrebbe passare attraverso quel viale e non per il suo naturale ingresso che è poco sopra a via Castello. Certamente è da riflettere come mai l’amministrazione comunale della Primavera attraverso la giunta municipale ha ritenuto oggi costituirsi in modo tardivo e quindi probabilmente inefficace, mentre, sarebbe potuta stare a guardare e avere i vantaggi senza spendere un euro di un’eventuale sentenza favorevole all’Albachiara.