Quando nel 2014 la Primavera vinse le elezioni amministrative al Comune di Capri si ritrovò via Krupp chiusa da un’ordinanza del sindaco uscente Ciro Lembo e ciò era un percorso fisiologico, in quanto la strada veniva aperta e chiusa sotto la responsabilità del primo cittadino. Una chiusura che avrebbe implicato che il nuovo sindaco, Gianni De Martino, che tra l’altro, e non è cosa di poco conto, è un ingegnere, emettesse un’ordinanza di apertura, assumendosi le dovute responsabilità, come aveva fatto il suo predecessore. Ma, così non è stato. La storia di via Krupp, i 1300 metri più conosciuti al mondo e legati alla storia dell’isola con l’imprenditore dei cannoni tedeschi Friedrich Alfred Krupp che la realizzò per poi donarla a Capri, venne riaperta dopo essere stata chiusa per 32 anni, per una frana, e definita una vera e propria opera d’arte, un’opera di ingegneria naturalistica. La strada venne inaugurata nel 1902, e la sua realizzazione costò 43mila lire dell’epoca, a progettarla l’ingegnere napoletano Emilio Mayer a quel tempo direttore dell’ufficio tecnico del Comune di Capri. Per riaprire la strada dopo 32 anni in tutto sono stati spesi 7milioni di euro, dal puntellamento alla riapertura. Il finanziamento concesso per via Krupp dalla Comunità Europea non si limitava solo alla riapertura, bensì anche a tenerla aperta, obbligando alle manutenzioni periodiche, che, non essendo state più fatte dal 2014 in poi. Ciò potrebbe provocare anche che la Comunità Europea potrebbe citare il Comune chiedendo la restituzione o sanzionando. Quando venne inaugurata la strada nel 2008 l’evento ebbe un grande eco sulla stampa internazionale, un inaugurazione effettuata in pompa magna con la presenza dell’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il sindaco era Ciro Lembo e l’assessore all’urbanistica era Marino Lembo, dove la riapertura della strada era un suo successo personale per il quale aveva prodotto un grande impegno. Per Marino Lembo la riapertura di via Krupp rappresentava lasciare una traccia indelebile a Capri della sua vita politica. Quando la Primavera con il sindaco Gianni De Martino vinse le elezioni da subito non si occupò di riaprire via Krupp in quanto doveva firmare l’ordinanza di apertura, tenendola chiusa per motivi di sicurezza solo quando vi erano condizioni meteorologiche che potevano far pensare a rischi di frane, il sindaco alla fine non voleva rischiare, come invece aveva fatto il suo predecessore, il sindaco non voleva assumersi una responsabilità così grande come invece aveva fatto il suo predecessore. Così via Krupp è rimasta chiusa fino ad oggi, senza la riapertura neanche di un giorno, senza che venissero effettuate le manutenzioni che facevano parte del finanziamento della Comunità Europea. Una linea quella di tenere chiusa via Krupp da parte della Primavera che un paio di anni fa ne svelò il motivo, l’amministrazione comunale di Gianni De Martino, voleva privatizzare la strada in gestione ed in tal senso al Comune di Capri arrivò un project financing dell’azienda Gheller che per riaprire la strada e farci la manutenzione chiedeva una serie di vantaggi, che, alla fine rappresentavano la privatizzazione della strada, trovando terreno fertile in un’amministrazione pronta a dargli le chiavi di via Krupp. Davanti al project financing della Gheller l’opposizione si sollevò coinvolgendo i cittadini, l’Ascom e Capri Exclusive si dissero contrarie, insomma alla fine la Primavera dovette ripiegare in ritirata. La prima proposta della Gheller era di porre due biglietterie, anche con i classici tornelli, una per l’accesso da Marina Piccola e l’altra per l’accesso dai Giardini di Augusto per percorrere via Krupp, con due bigliettai, la vendita per i titoli di accesso anche via internet, attraverso gli alberghi, le agenzie di viaggio e quant’altro poteva contribuire ad incrementari gli accessi. Accessi che la Gheller prevedeva in 150mila l’anno, non spiegando questo numero così grande da cosa nasceva, se non da dati statistici e formule ipotetiche, consentendo ai cittadini di Capri e Anacapri il transito senza pagare il biglietto. La cosa alquanto ridicola che la bigliettazione, prevista dalle ore 9 alle ore 19, nei periodi di massima affluenza con i bigliettai, prevedeva il supporto di una persona con una buona conoscenza della lingua inglese, cosa questa che invece in un luogo internazionale come Capri dovrebbe essere la regola e non l’eccezione. Dopo il biglietto d’ingresso la Gheller voleva anche un chiosco, amovibile, per la somministrazione di alimenti e bevande da porre a metà del percorso di via Krupp e da dare in gestione a terzi. Gheller avrebbe preso la concessione e la dava in affidamento a terzi ad un prezzo previsto nei piani economici di 30mila euro l’anno, 2500 euro al mese. Un chiosco che in occasione di eventi e manifestazioni effettuava anche i servizi catering. Un chiosco che solo un pazzo di Soprintendente avrebbe potuto autorizzare, tra l’altro non vi erano servizi igienici nelle vicinanze. Gheller, nel suo progetto, si impegnava ad organizzare per l’inaugurazione della riapertura di via Krupp una conferenza stampa condividendola con il Comune di Capri, invitando i giornalisti e realizzando una campagna pubblicitaria utilizzando tv, stampa, radio, affissioni, volantinaggio (a Capri non è vietato? ndr) sito web, new media, internet, sms, e-mail, e chi più ne ha più ne metta. La Gheller avrebbe voluto anche organizzare una programmazione di eventi riguardanti manifestazioni, mostre ed eventi in genere, iniziative promozionali di livello locale, regionale e nazionale e di sviluppo di via Krupp, compresa la predisposizione di itinerari turistico-culturali per le diverse tipologie di pubblico, ma anche organizzare questi stessi eventi lontano dai tornanti di via Krupp, ma sul territorio del Comune di Capri, usufruendo di una riduzione del 50% del canone di occupazione di suolo pubblico. Quando ci sarebbero stati eventi a via Krupp la Gheller aumentava il prezzo del biglietto. Della strada Gheller garantiva l’apertura dal 1° marzo al 31 ottobre di ogni anno, salvo aperture straordinarie in occasione di eventi della Gheller o in esclusiva al Comune di Capri, per un massimo di 6 giornate annue, senza che ciò avrebbe comportato il pagamento di alcun corrispettivo alla Gheller. La Gheller si riservava anche l’uso esclusivo di via Krupp per periodi non superiori alle 4 ore giornaliere e per un periodo complessivo non superiore alle 10 giornate annue, garantendo, sempre e comunque, l’accesso gratuito, anche in tali periodi, agli abitanti di Capri e Anacapri. Ovviamente transitare a via Krupp oltre le ore 19 e in occasione di eventi serali sarebbe stato consentito ai soli partecipanti alla manifestazione. In un’operazione anche pubblicitaria non si poteva non prevedere la sponsorizzazione dei biglietti. I soldi che vengono spesi per riaprire via Krupp e garantirne la manutenzione nei vent’anni del progetto Gheller non si limitavano ad introiti dalla biglietteria, chioschi ed eventi, bensì anche al: trasferimento riservato a passeggeri degli yacht e barche ormeggiate in Marina Piccola, con apposito mezzo di trasporto – anche alimentato elettricamente – sino al centro di Capri, con realizzazione di pontili stagionali debitamente autorizzati, anche mediante l’utilizzo dei Sentieri… ricevimento a Marina Piccola di passeggeri di navi da crociera, con percorso verso il centro di Capri, con realizzazione di pontili stagionali debitamente autorizzati, anche mediante l’utilizzo dei Sentieri, installazione di forme pubblicitarie, riguardanti servizi e prodotti, debitamente autorizzate; collocazione portarifiuti, anche con forme pubblicitarie debitamente autorizzate; feste di matrimonio, banchetti ed altre circostanze e ricorrenze; sfilate di moda; rassegne ed esposizioni di opere d’arte; avvenimenti culturali; spettacoli musicali e teatrali; vendita di souvenir; libero utilizzo, previa registrazione, di un marchio “Via Krupp – Capri”. Il Comune di Capri doveva mettere mano alla tasca e impegnare 3milioni e 250mila euro, una sorta di contributo annuale per i vent’anni della gestione. Aspetto simpatico è che una piccola parte di quei 3milioni e 250mila euro sarebbero serviti anche per far sì che i capresi e anacapresi non pagavano il biglietto d’ingresso. Queste proposte di Gheller dove se non vi fosse stata opposizione, la Primavera le avrebbe accolte facendo apparire come la medicina per guarire via Krupp, rappresentarono una sconfitta per l’amministrazione comunale che ha dovuto metterci una pietra sopra rischiando peci e piume. Dopo questa prima proposta di project financing Gheller ne mandò un’altra più ridimensionata ma che trovò un muro, naufragando e restando a prendere polvere negli uffici del Comune di Capri.
In effetti la Primavera pensava che dando via Krupp a Gheller avrebbe risolto il problema di via Krupp infischiandosene dei capresi, salvo poi ritirata con scoppiettio di trombe e coda in mezzo alle gambe.