In un qualsiasi procedimento ove vi è parte lesa il Comune se la giunta municipale non vuole costitursi parte civile, per non gravare sul processo stesso, i cittadini possono sostituirsi e costituirsi parte civile. Anni fa davanti un giudizio dal quale venne poi assolto in appello, il sindaco dell’epoca chiarì ai suoi consiglieri comunali che la giunta municipale doveva costituirsi parte civile contro di lui e così fu. Nel 2014, con l’avvento della Primavera, si verificò che a seguito dell’inchiesta chiamata Sistema Capri con il Magistrato Henry Jhon Woodcook, ancor prima del rinvio a giudizio il sindaco Gianni De Martino dette incarico all’avvocato Claudio Botti di costituirsi parte civile per tutelare il Comune di Capri che era parte lesa con l’architetto Mario Cacciapuoti che venne colpito da un provvedimento di sospensione dal servizio per un anno al Comune di Capri e divieto di dimora a Capri. Immediatamente il Comune di Capri, per mano del primo cittadino e della giunta municipale dette l’incarico di costituzione di parte civile. Da allora le costituzioni di parte civile non sono andate più giù alla Primavera, al suo sindaco ed alla giunta municipale e non ne sono state fatte altre. Ad esempio il sindaco non è stato solerte davanti all’arresto dell’architetto Massimo Stroscio, condotto ai domiciliari ad agosto e neanche per un attimo ha pensato a costituirsi dando incarico ad un legale. Massimo Stroscio si è capito bene che per il primo cittadino non si tocca, l’ha sempre difeso anche pubblicamente e c’è chi pensa che ciò sia dettato dal fatto che il sindaco Gianni De Martino non ha osservato la legge, quando è previsto che questi, avendo anche la delega all’edilizia non poteva fare le perizie, i calcoli del cemento armato, di lavori di danarosi clienti come quelli di Villa Faraglioni ed altri. Certamente Stroscio sapeva che il primo cittadino non aveva rispettato la legge e certamente Gianni De Martino sapeva che Stroscio sapeva. Il sindaco dopo l’arresto di Massimo Stroscio, oggi tramutato in divieto di dimora a Capri, ai primi di novembre scorso si è trovato la Procura della Repubblica di Napoli a bussare alle porte del Comune di Capri, notificandogli l’avviso a costituirsi come parte lesa nell’avviso di conclusioni delle indagini a carico della proprietà di un appartamento in via Dentecala dove il tecnico primaverino Sergio Federico ha utilizzato la tecnica della moltiplicazione dei pesci pur non vestendo il saio, ma armato di squadretta e compasso, aumentando i metri quadrati, rischia di andare a giudizio con quasi tutta la commissione edilizia e con il tecnico preferito dal primo cittadino, l’architetto Massimo Stroscio. A distanza di un paio di mesi da quegli avvisi di conclusioni delle indagini il primo cittadino non ha provveduto a riunire la giunta comunale per nominare un avvocato per la costituzione di parte civile, come invece fatto velocemente nei confronti di Mario Cacciapuoti. Davanti alla posizione dell’architetto Massimo Stroscio, del geometra Sergio Federico, accusato di falso ideologico in relazione alla presentazione della pratica di condono a Dentecala, che questi ha firmato, conoscendo bene che la reale consistenza della pratica di condono originaria era inferiore a quella ritoccata ad arte dal fratello del più potente Augusto, presidente della Porto Turistico, una società bancomat della Primavera. In questo procedimento penale oltre l’architetto Massimo Stroscio, il geometra Sergio Federico, potrebbero sedere sul banco degli imputati anche i tecnici Claudio Oscar Stabile, Livio Carlo Talamona, Maria Lucia De Angelis, Antonio Di Martino e Costantino Cerrotta componenti della commissione edilizia che secondo il Pubblico Ministero Monica Campese della Procura della Repubblica di Napoli avrebbero omesso i dovuti controlli, fino ad esprimere parere favorevole alla richiesta di condono ed avrebbero intenzionalmente procurato al proprietario di quell’immobile, un ingiusto vantaggio patrimoniale di rilevante entità consistente nella realizzazione di opere e nell’aumento del valore dell’immobile pari a circa 460mila euro. Il 21 gennaio scorso si è tenuta l’udienza preliminare dove sono state vagliate tutte le posizioni all’11° Ufficio della Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, Eliana Franco, di cui non si conosce ancora la decisione, ma un fatto è certo, il Comune di Capri, davanti a Massimo Stroscio e ad i tecnici della commisisone edilizia di cui per la maggior parte rappresentano il cerchio magico della Primavera non c’è stata la costituzione di parte civile. Quindi c’è da immaginare che la parte lesa quale al momento è il Comune di Capri con la costituzione di parte civile debbano sostituirsi all’ente pubblico i cittadini, anche due sono sufficienti ed inizia a vociferarsi che c’è chi vorrebbe percorrere questa strada. C’è anche chi dice che il sindaco tranne che per Mario Cacciapuoti non si costituisce parte civile perchè vale il detto non fare agli altri quel che non vuoi venga fatto a te!

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