La vicenda giudiziaria dell’ex responsabile dell’edilizia privata, architetto Massimo Stroscio, che nello scorso agosto lo portò ad essere arrestato (vedi foto d’archivio) e che, a diverso titolo, è coinvolto in altre vicende giudiziare, sono state oggetto della riunione della prima giunta municipale, dove però non è arrivato il fascicolo che avrebbe dovuto preparare la segreteria. Quindi, la giunta municipale ha dovuto rinviare di qualche giorno la costituzione di parte civile nel giudizio che vede l’architetto Massimo Stroscio, imputato per aver partecipato al falso ripristino in una villa a via Cercola. Il Tribunale di Napoli aveva comunicato il 15 maggio, al sindaco dell’epoca, il defenestrato ed amico dell’imputato, Gianni De Martino, che il Comune di Capri in questo giudizio era parte lesa, ma l’ex sindaco della Primavera, a differenza di altri casi, non è che non si è costituito parte civile, ha bensì fatto finta che non aveva ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria in tal senso. Toccherà al nuovo sindaco di Capri, Marino Lembo, che a differenza del suo predecessore non è coinvolto nel binomio affari e politica, nella seconda riunione di giunta utile,vorrebbe procedere alla costituzione dell’ente quale parte civile e nominare il legale che dovrà tutelare la parte lesa, ovvero il Comune di Capri. La costituzione di parte civile di un’ente pubblico nel corso del processo, che inizierà il 26 giugno, ha il suo peso. Una tegola, questa, che si aggiunge a quelle che stanno pesando sul capo dell’architetto Massimo Stroscio, che negli scorsi giorni aveva chiesto al neo sindaco di Capri, di essere reintegrato al Comune di Capri, ipotizzando di poter lavorare, non più presso l’ufficio tecnico, dove è stato il deus ex machina dell’edilizia privata e coinvolto in diverse indagini ed inchieste giudiziarie, bensì presso l’ufficio anagrafe. Nella sua lettera di reintegro al Comune, l’architetto Massimo Stroscio, ha fatto presente che altri dipendenti comunali dell’ufficio tecnico, citando l’architetto Mario Cacciapuoti e il geometra Enzo Matassa, sono coinvolti in vicende giudiziarie simili alle sue, quali indagati e imputati, in vicende per delitti di associazione a delinquere, corruzione, falso ideologico, abuso d’ufficio. Davanti alla posizione degli altri due tecnici ed in base alla presunzione di innocenza, che spetta all’imputato e quindi anche a lui, l’architetto Massimo Stroscio, segnala che per gli altri tecnici non è stata proposta la sospensione dal servizio o spostamenti in attività esterne all’ufficio tecnico, anzi, ad esempio, nel caso del geometra Enzo Matassa gli si è data la responsabilità dell’ufficio lavori pubblici. Insomma, non avendone impedimento giuridico, fine al termine del processo, che lo vede sul banco degli imputati, l’architetto Massimo Stroscio, vuole tornare al Comune a lavorare, tanto, tranne l’ingegnere Salvatore Rossi, i problemi giudiziari li hanno anche l’architetto Mario Cacciapuoti e il geometra Enzo Matassa ed, appunto, è lo stesso architetto Massimo Stroscio a mettere nero su bianco. La costituzione di parte civile del Comune di Capri, che finora la Primavera usava a suo uso e consumo e solo nei riguardi di alcuni dipendenti comunali, diventa legge, nel senso che l’ente pubblico si costituirà parte civile contro tutti coloro, quindi, dipendenti e politici, che avessero leso l’ente pubblico ovvero la città di Capri. A questo punto sorge spontanea una domanda, se fosse vero, quel che dice l’architetto Massimo Stroscio che, anche Enzo Matassa è oggetto di procedimenti, per lui nessuna costituzione di parte civile da parte dell’ente; da oggi dall’insediamento della nuova amministrazione la cuccagna è finita, per tutti.