IL GRANDE PROGETTO DI RUSSO
E’ IRREALIZZABILE
imprenditori e politici si siedano
e cerchino strade percorribili per tutti
anche per i lavoratori stagionali

Buon pomeriggio a tutti…
Buona Pasqua a tutti…
In attesa del vaccino, è giusto ipotizzare percorsi alternativi per tutelare le nostre persone, le nostre imprese, nostri potenziali clienti, ma soprattutto le nostre auspicabili riaperture…
Questa potrebbe essere un’ipotesi di lavoro, molto interessante, se applicata in maniera corretta e senza alcun margine di errore..
Per un’isola come Capri, è più facile gestire questa operazione, in quanto Capri ha una sola porta di ingresso ufficiale, cioè il Porto di Marina Grande.
La mia idea, che forse sicuramente sarà sbagliata e forse sicuramente inadatta è la seguente.
Prima fase:
Tamponare tutti i cittadini di Capri ed Anacapri.
Seconda fase:
Avere uno screening su tutta la popolazione tamponata, inserendo tutte le informazioni in tempo reale, in un DATA BASE….
PER QUESTO PROGETTO, OVVIAMENTE TUTTI I CITTADINI DOVRANNO RISULTARE NEGATIVI, ALTRIMENTI IL PROGETTO NON SI PUÒ AVVIARE…
Terza fase:
Creare un Ceck Point Sanitario a Napoli, Stazioni Molo Beverello, Calata di Massa, così come Sorrento e quindi anche Castellammare.
Questo Ceck Point servirebbe per effettuare test sierologici
IGM-IGC, a tutte quelle persone che desiderano arrivare a Capri.
Il test ha una funzione immediata di risposta (10 min).
Le persone che si sottopongono al test, con risultato negativo, saranno autorizzate ad entrare e quindi ( auguriamoci ) anche a soggiornare negli alberghi di Capri…
Tutti coloro, che invece, risulteranno positivi, non avranno l’accesso per entrare a Capri…
Questa fase sanitaria dovrà essere accompagnata ad una serie di informazioni che la persona dovrà sottoscrivere al momento in cui si sottopone al Test, che andranno ad essere inserite sempre nel Data Base, con un controllo incrociato poi, su tutte le postazioni di Ceck Point..
Al termine della terza fase sarà assegnata ad ogni passeggero una “GREEN CARD”, che la persona dovrà sempre avere con se, durante il proprio soggiorno a Capri, e che sarà restituita al Ceck Point del porto scelto per il ritorno.
La scheda a cui il passeggero si dovrà sottoporre, dovrà contenere queste informazioni:
0)OBBLIGO DI SCANNERIZZARE IL DOCUMENTO DEL PASSEGGERO.
1) motivo del viaggio
2) luogo dell’eventuale pernottamento (Capri o Anacapri)
3) nome dell’albergo o altra residenza
4) contatto cell phone
5) data di rientro su Napoli
6) numero persone che si accompagnano nel viaggio con stessa destinazione e luogo di pernottamento.
Tutto questo comporterebbe una serie di controlli ed una serie di restrizioni sull’isola, per tutti coloro che decidessero di soggiornare sull’isola…
Una prima ristrettezza, potrebbe essere quella che all’ospite non gli sarebbe consentito di lasciare l’isola per un giro in barca ed un ipotetico lunch a Nerano (dico Nerano, ma potrebbe essere anche Ischia o altro) e questo per l’evidente motivo, di non dover rischiare di avere un ospite immune in un contesto ( appunto il ristorante o altro fuori dal territorio Capri ) non sicuro…
Avere un territorio immune significa non aver nessun contagiato, e quindi non aver nessun contagiato al 100%, potrebbe significare, non indossare mascherine, guanti, limiti di distanza, altro.
Fermo restando le solite regole di lavarsi spesso le mani…
Tutte le altre persone, non residenti, che chiameremo Frontalieri, cioè tutte le persone che svolgono sull’isola lavori di una giornata, o anche i famosi turisti per caso, i così detti, day people, ogni giorno, che verranno a Capri, dovranno sottoporsi al test sierologico ed anche loro dovranno munirsi di una “GREEN CARD”.
Mi rendo conto che il progetto è un grande progetto, che comporta uno spiegamento di uomini e mezzi, ma sarebbe un’iniziativa unica nel suo genere, che andrebbe a garantire la sicurezza e l’immunità di tutti i residenti, dei lavoratori e soprattutto degli ospiti.
Non avere restrizioni, vorrebbe dire, cenare regolarmente e come sempre in ogni ristorante caprese, senza tener conto di distanze tra una persona e l’altra, senza dover tener conto di distanze impossibili nel contesto locale, tra un tavolo e l’altro; trascorrere una felice serata ai tavoli dell’Anema & Core, sorseggiare un aperitivo si bar della Piazzetta e tanto altro…
Immaginate solo
Il battage pubblicitario di tale operazione…
BE HAPPY AND BE SAFE IN CAPRI ISLAND..
Questo meccanismo, si potrebbe facilmente applicare anche ad alcuni alberghi situati in posti un po’ più riservati, come il San Pietro di Positano o molti altri….
Ovviamente non faccio parte di un Comitato Scientifico, sono un modesto imprenditore, che ha però l’obbligo, come tutti, di trovare soluzioni adeguate, per continuare a gestire le proprie attività e garantire posti di lavoro per il proprio personale…
Un progetto ambizioso, molto ambizioso, che sicuramente può essere migliorato, anzi deve essere migliorato….
Un cordiale saluto a tutti
Roberto
L’idea rappresentata dal messaggio whatsapp che l’imprenditore caprese Roberto Russo ha diffuso domenica scorsa non ha riscontrato molto entusiasmo, ciò per una serie di problematiche che vanno affrontate singolarmente. Innanzitutto, in premessa, va detto che gli imprenditori inizino a buttare giù idee è certamente positivo perchè vuol dire che stanno pensando a soluzioni alla grave crisi economica che investe Capri ed i capresi da cui non sono immuni quelli che fanno la parte dei cosiddetti “padroni” nel senso buono della parola e che si trovano a fare i conti non con il cosiddetto mercato bensì con l’impossibilità di fare impresa. E sono tanti gli imprenditori che davanti a questa crisi non si sa se resteranno tali. Ma veniamo alla proposta che appare poco realizzabile in quanto si dovrebbe sottoporre a tamponamento tutta la popolazione locale, capresi ed anacapresi. Quindi circa 15mila tamponi di cui nessuno dovrebbe risultare positivo, in pratica la dea bendata dovrebbe fare scalo sull’isola e restarci, anche, perchè è pensabile e fortemente supponibile che tra la popolazione vi siano gli asintomatici. Infatti, le norme varate con le ordinanze del Comune di Capri, fortemente rigide e quelle del Comune di Anacapri, meno rigide (come la prosecuzione di opere pubbliche che hanno implicato lo sbarco di operai dalla terraferma costante), hanno dato un grande risultato, ovvero restare in casa ha permesso che non vi siano stati casi di tamponi positivi finora, e, i due casi di coronavirus hanno riguardato un anacaprese rientrato da Roma e una caprese d’adozione rientrata da Napoli, che l’hanno portato. E’ lo stesso Roberto Russo ad indicare la Seconda fase: Avere uno screening su tutta la popolazione tamponata, inserendo tutte le informazioni in tempo reale, in un DATA BASE…. PER QUESTO PROGETTO, OVVIAMENTE TUTTI I CITTADINI DOVRANNO RISULTARE NEGATIVI, ALTRIMENTI IL PROGETTO NON SI PUÒ AVVIARE… (basterebbe quindi qualche caso positivo per bloccare tutto). Con la Terza fase: Creare un Ceck Point Sanitario a Napoli, Stazioni Molo Beverello, Calata di Massa, così come Sorrento e quindi anche Castellammare. Questo Ceck Point servirebbe per effettuare test sierologici IGM-IGC, a tutte quelle persone che desiderano arrivare a Capri , l’isola di Capri dovrebbe avere competenza territoriale sui porti di Napoli, Sorrento e Castellammare dove verrebbero istituiti i check point per l’esecuzione obbligatoria dei test a tutti coloro che volessero raggiungere Capri.
Il test ha una funzione immediata di risposta (10 min). Le persone che si sottopongono al test, con risultato negativo, saranno autorizzate ad entrare e quindi ( auguriamoci ) anche a soggiornare negli alberghi di Capri… Tutti coloro, che invece, risulteranno positivi, non avranno l’accesso per entrare a Capri… Questa fase sanitaria dovrà essere accompagnata ad una serie di informazioni che la persona dovrà sottoscrivere al momento in cui si sottopone al Test, che andranno ad essere inserite sempre nel Data Base, con un controllo incrociato poi, su tutte le postazioni di Ceck Point.. Purtroppo i test che danno risultati in 10 minuti sono completamente inaffidabili e basta pensare che quando effettuati al Capilupi su 25 test, 3 infermieri ed 1 medico sono risultati positivi per poi essere sottoposti al tampone il cui risultato è stato completamente diverso. L’imprenditore caprese, Roberto Russo, continuando ad illustrare la sua idea propone che Le persone che si sottopongono al test, con risultato negativo, saranno autorizzate ad entrare e quindi ( auguriamoci ) anche a soggiornare negli alberghi di Capri… Tutti coloro, che invece, risulteranno positivi, non avranno l’accesso per entrare a Capri… Per questi ultimi che non potranno venire a Capri e non potranno neanche far ritorno ai luoghi di partenza bisognerà anche trovare dove sistemarli, la fortuna potrebbe essere reperire una sorta di lazzaretto con assistenza medica. Questa fase sanitaria dovrà essere accompagnata ad una serie di informazioni che la persona dovrà sottoscrivere al momento in cui si sottopone al Test, che andranno ad essere inserite sempre nel Data Base, con un controllo incrociato poi, su tutte le postazioni di Ceck Point.. Al termine della terza fase sarà assegnata ad ogni passeggero una “GREEN CARD”, che la persona dovrà sempre avere con se, durante il proprio soggiorno a Capri, e che sarà restituita al Ceck Point del porto scelto per il ritorno.
La scheda a cui il passeggero si dovrà sottoporre, dovrà contenere queste informazioni:
0) OBBLIGO DI SCANNERIZZARE IL DOCUMENTO DEL PASSEGGERO.
1) motivo del viaggio
2) luogo dell’eventuale pernottamento (Capri o Anacapri)
3) nome dell’albergo o altra residenza
4) contatto cell phone
5) data di rientro su Napoli
6) numero persone che si accompagnano nel viaggio con stessa destinazione e luogo di pernottamento.
Tutto questo comporterebbe una serie di controlli ed una serie di restrizioni sull’isola, per tutti coloro che decidessero di soggiornare sull’isola…
Una prima ristrettezza, potrebbe essere quella che all’ospite non gli sarebbe consentito di lasciare l’isola per un giro in barca ed un ipotetico lunch a Nerano (dico Nerano, ma potrebbe essere anche Ischia o altro) e questo per l’evidente motivo, di non dover rischiare di avere un ospite immune in un contesto (appunto il ristorante o altro fuori dal territorio Capri ) non sicuro…
Avere un territorio immune significa non aver nessun contagiato, e quindi non aver nessun contagiato al 100%, potrebbe significare, non indossare mascherine, guanti, limiti di distanza, altro.
Fermo restando le solite regole di lavarsi spesso le mani…
Tutte le altre persone, non residenti, che chiameremo Frontalieri, (così come sono definiti gli italiani che quotidianamente per lavoro vanno in Svizzera) cioè tutte le persone che svolgono sull’isola lavori di una giornata, o anche i famosi turisti per caso, i così detti, day people, ogni giorno, che verranno a Capri, dovranno sottoporsi al test sierologico ed anche loro dovranno munirsi di una “GREEN CARD”.
Mi rendo conto che il progetto è un grande progetto, che comporta uno spiegamento di uomini e mezzi, ma sarebbe un’iniziativa unica nel suo genere, che andrebbe a garantire la sicurezza e l’immunità di tutti i residenti, dei lavoratori e soprattutto degli ospiti.
Certamente è un grande progetto la cui realizzazione implicherebbe che Capri si staccasse dall’Italia, si dotasse di centinaia di agenti di polizia locale e figure sussidiarie per check point e controlli di sicurezza e che i porti di imbarco e sbarco di terraferma venissero classificati area di competenza di Capri.
Non avere restrizioni, vorrebbe dire, cenare regolarmente e come sempre in ogni ristorante caprese, senza tener conto di distanze tra una persona e l’altra, senza dover tener conto di distanze impossibili nel contesto locale, tra un tavolo e l’altro; trascorrere una felice serata ai tavoli dell’Anema & Core, sorseggiare un aperitivo si bar della Piazzetta e tanto altro…
Immaginate solo
Il battage pubblicitario di tale operazione…
BE HAPPY AND BE SAFE IN CAPRI ISLAND..
Questo meccanismo, si potrebbe facilmente applicare anche ad alcuni alberghi situati in posti un po’ più riservati, come il San Pietro di Positano o molti altri….
Ovviamente non faccio parte di un Comitato Scientifico, sono un modesto imprenditore, che ha però l’obbligo, come tutti, di trovare soluzioni adeguate, per continuare a gestire le proprie attività e garantire posti di lavoro per il proprio personale… d
Un progetto ambizioso, molto ambizioso, che sicuramente può essere migliorato, anzi deve essere migliorato….
Un cordiale saluto a tutti
Roberto
Questa proposta di Roberto Russo, tranne commenti sui social che andrebbero letti e che sono stati “contenuti”, tranne qualche sorriso nei corridoi del Comune, non ha visto pronunciarsi ad esempio l’associazione dei commercianti capresi ed anacapresi nè tantomeno Capri Excellence, …. A parte gli scherzi e le battute (nessuno vuole deridere Roberto Russo che fa l’imprenditore e come tale va rispettato) certamente non è neanche ipotizzabile che da questo grande progetto si estrapoli qualcosa perchè ogni cosa è legata all’altra e quindi non è fattibile. Certamente gli imprenditori devono come si suol dire darsi una mossa e capire se ci sono o meno le condizioni per aprire anche se a minimo di personale e per pochi mesi, e confrontarsi con chi gestisce la politica da protagonista e non da controfigura, per cercare di intraprendere strade che portino a salvare anche se dovesse essere al 10%, 20% quel poco che resterà della stagione turistica. Anche perchè quando si parla di impresa il primo pensiero non va ai lavoratori bensì agli esosi fitti che vengono pagati per sette mesi di lavoro su dodici ed accompagnati spesso e volentieri da somme di ingresso non irrilevanti. C’è chi si aspetta che con la crisi che si sta vivendo i fitti dei negozi e delle attività vengano rilevantemente ridotti, cosa questa che però sembra quasi vedere una coalizione di proprietari consci che se oggi riducono gli affitti, domani anche quando quello che si è verificato con il coronavirus che è stallo totale i prezzi non saliranno più e quindi le proprietà verranno deprezzate. Un fenomeno preoccupante è quello dei grandi gruppi che oggi più che mai vedono la crisi che vive Capri come un’occasione per fare buoni affari specialmente nel settore alberghiero. Se gli imprenditori verranno aiutati seriamente anche con una serie di prestiti a tassi agevolati, nonchè incentivi, non c’è entusiasmo dei lavoratori stagionali che in altri tempi sarebbero già tutti al lavoro e le cui speranze di un serio e concreto sostegno economico, che non si limiti al rinvio del pagamento degli oneri comunali e delle imposte sulle abitazioni, sono rispettivamente nelle mani del Comune di Capri e di quello di Anacapri. Quest’ultimo ha anche il problema che man mano, perchè la legge non si ferma, le acquisizioni rischiano di arrivare a 500 a cui seguiranno altrettanti abbattimenti, se il Governo non si farà carico di questa problematica che attanaglia gli anacapresi prima, durante e dopo il coronavirus.