EDIZIONE STRAORDINARIA

CAPRI: ARRESTATO
MASSIMO STROSCIO

il sindaco De Martino

continua a difenderlo

Sono giunti sull’isola di buona mattina i Carabinieri della Compagnia di Sorrento con a capo il Capitano Marco La Rovere che si sono uniti ai Carabinieri della Stazione di Capri. Si sono diretti all’ufficio tecnico del Comune di Capri dove era in servizio l’architetto Massimo Stroscio, che è stato tratto in arresto. I Carabinieri hanno provveduto a perquisire l’ufficio del deus ex machina dell’urbanistica sequestrando computer e telefonini. Dopo la perquisizione il tecnico considerato il braccio operativo nell’edilizia privata del sindaco Gianni De Martino che lo ha nominato in quel ruolo di spicco e lo ha sempre difeso anche davanti all’indifendebile, è stato condotto in caserma alla Stazione di Capri, da cui era partita l’inchiesta sull’edilizia e successivamente in stato di arresto è stato condotto a Sorrento per le foto segnaletiche ed il rilievo delle impronte digitali, per poi scortarlo a Napoli dov’è in custodia cautelare agli arresti domiciliari. L’inchiesta dei Carabinieri della Stazione di Capri, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo è affidata ad un pool di magistrati che si occupano del caso Capri. Il Gip, ieri lunedì, ha accolto le richieste di misure cautelari a carico oltre che del super potente tecnico, anche del titolare dell’impresa edile Edilandala Biagio Gargiulo e Silverio Paone, titolare di un’appartamento a Capri, nipote di Ciro, fondatore del brand di moda maschile Kiton, che riveste un incarico dirigenziale nell’azienda di famiglia. Veniamo ai fatti. Ai primi di gennaio scorso i Carabinieri della Stazione di Capri, hanno effettuato un sopralluogo in via Cercola, dove l’impresa del costruttore caprese Biagio Gargiulo, l’Edilandala stava effettuando lavori abusivi nella proprietà di Silverio Paone. Il sequestro operato dai Carabinieri destò molto scalpore anche perchè i lavori abusivi, che erano in corso, avvenivano in una proprietà dove dall’esterno non era possibile rendersene conto, lasciando ipotizzare che la rete di informatori degli investigatori è anche tra gli operai delle varie imprese e ciò spiegherebbe il motivo per cui i Carabinieri fanno sempre centro. I Carabinieri di Capri, avvalendosi, a seguito di nomina di ausiliario di polizia giudiziaria, del tecnico del Comune di Capri, del settore Lavori Pubblici, l’architetto Mario Cacciapuoti, hanno scoperto un cantiere totalmente abusivo in una villetta di circa cento metri quadri, dove erano in corso una serie di lavori totalmente privi di autorizzazioni edilizie, effettuati in una zona sottoposta a vincolo paesistico ed idrogeologico, che consistevano in un ampliamento di 38mq costruiti mediante opere di scavo di un terrapieno, per allargare gli ambienti preesistenti. Davanti alla villetta erano stati realizzati due pergolati in ferro per una copertura complessiva di oltre 15 metri, mentre un vano sottoscala dell’originaria abitazione era stato trasformato, aumentandone i volumi, in un bagno di circa 5 mq. Il tecnico di cui i Carabinieri si sono serviti in quest’operazione antiabusivismo oltre a questi abusi aveva rilevato altre discrepanze, che il responsabile dell’edilizia privata, l’architetto Massimo Stroscio, chissà perchè, non ha reputato inserire nell’ordinanza di abbattimento. Nel corso della verifica delle opere abusive è stato contestato anche l’abbattimento di muri portanti, un’infrazione grave che potrebbe mettere a rischio, secondo gli esperti militari e tecnici, la staticità dell’intero fabbricato. Ad operazione finita i Carabinieri hanno fatto scattare i sigilli sull’intero cantiere e posto sotto sequestro la villetta dove erano in corso i lavori e nei confronti del proprietario e del legale rappresentante dell’impresa edile è stata sporta denuncia per violazione alle norme urbanistiche, il fascicolo inviato alla Procura della Repubblica di Napoli. Da questi abusi l’ordinanza di sospensione dei lavori emessa dall’architetto Massimo Stroscio, e l’avvio del procedimento amministrativo. Successivamente la proprietà ha chiesto di poter ripristinare lo stato dei luoghi eliminando gli abusi contestati facendoli eseguire al costruttore Biagio Gargiulo dell’Edilandala. Così l’impresa ha eseguito a giugno celermente il ripristino ed appena tutto pronto il capo dell’ufficio tecnico, l’architetto Massimo Stroscio si è recato sul cantiere accompagnato dai Carabinieri per riscontrare e segnalare alla magistratura che lo stato dei luoghi era stato ripristinato come all’origine. Quella mattina è stato ordinato all’impresa dall’architetto Massimo Stroscio di eseguire un foro in un determinato punto affinchè si riscontrasse che quanto sbancato era stato eliminato come volume, ovvero era stato riempito di terreno per tutta la superficie. I muratori hanno effettuato il buco ed effettivamente sembrava essere stato fatto il ripristino. I Carabinieri della Stazione di Capri, dopo qualche giorno, sono tornati sul posto in via Cercola con un altro tecnico sempre dell’ufficio di edilizia privata, l’ingegnere Salvatore Rossi, nominato per l’occasione ausiliario di polizia giudiziaria, ordinando all’impresa di fare altri fori in punti diversi da quelli effettuati alla presenza dell’architetto Massimo Stroscio. Da lì è saltato fuori che il ripristino in effetti era stato effettuato solo per togliere i sigilli all’abuso e per andare in giudizio con il ripristino della stato dei luoghi, ma che in effetti si è trattato di un vero e proprio raggiro nei confronti dei Carabinieri, che, ancora una volta hanno fatto centro, e del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Napoli, che ha denunciato l’impresa del costruttore Biagio Gargiulo ed il tecnico che aveva certificato il regolare ripristino dello stato dei luoghi, l’architetto Massimo Stroscio, per falso processuale e falso ideologico. Un dato è ormai certo, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, e l’intuito e la professionalità dei Carabinieri della Stazione di Capri ha messo in luce come vengano compiuti reati ben più gravi dell’abusivismo, perchè un metro quadrato a Capri vale dai 10mila ai 20mila euro. Stamane l’epilogo con l’arresto dell’architetto Massimo Stroscio a cui sono stati concessi i domiciliari per frode processuale, falso ideologico e falso materiale, commessi in concorso. Le misure cautelari sono state richieste dal Pubblico Ministero Maria Carolina De Pasquale e accolte dal Gip del Tribunale di Napoli Claudio Marcopido. All’imprenditore edile Biagio Gargiulo ed al titolare dell’immobile al centro dell’inchiesta Silverio Paone, è stato imposto il divieto di dimora nel Comune di Capri. La notizia ha lasciato tutti esterrefatti in quanto circolavano voci in piazzetta che grazie a potentati economici e non solo di tutte le inchieste che vedono il Comune di Capri ed i suoi uffici al centro di fatti giudiziari a nulla si sarebbe arrivati, poi, da stamane il comune cittadino che ha subito angherie e visto una disparità di trattamento rispetto ai potentati e essenzialmente rispetto a tecnici chiacchierati che hanno firmato progetti e condoni a go-go che ora non potrebbero più farla franca. Facce bianche, bocche cucite, è l’ordine di scuderia della Primavera che nell’architetto Massimo Stroscio ha riposto la sua massima fiducia a tal punto che quando a dicembre 2017 venne sequestrata Villa Faraglioni ed indagato il tecnico comunale Massimo Stroscio, il primo cittadino, l’ingegnere Gianni De Martino, nell’intervista al quotidiano Il Mattino espresse che probabilmente i Carabinieri avevano preso una cantonata. Si è poi scoperto nelle scorse settimane che il sindaco Gianni De Martino difendeva a spada tratta Massimo Stroscio, in quanto per quello che Legambiente ha definito un ecomostro, ovvero Villa Faraglioni, essendone coinvolto anche lui stesso, ovvero era il tecnico dopo la sua nomina a primo cittadino che aveva firmato i calcoli della staticità e cemento armato di quella proprietà. Da qui se uno più uno fa due si è capito che l’architetto Massimo Stroscio era funzionale al sindaco che in Villa Faraglioni aveva le mani in pasta e che la direzione dei lavori era affidata all’ingegnere Giuseppe Aprea che è suo grande amico e socio dello studio professionale che per anni hanno avuto insieme, che il primo cittadino diceva che per incompatibilità aveva lasciato, ma che di fatto non è vero. Insomma Gianni De Martino è il protettore dell’architetto Massimo Stroscio, d’altronde lui lo ha messo a capo dell’ufficio urbanistica e di edilizia privata difendendolo sempre, non ultimo oggi dopo l’arresto dichiarando all’Ansa: “Ho preso atto e sono sorpreso per il provvedimento che ha colpito il responsabile dell’ufficio urbanistica del comune e di altri soggetti di cui conosciamo l’operatività e la correttezza. Naturalmente, così come per il passato, non mi sento di assolvere o condannare alcuno perché questo è compito della magistratura. Anzi mi auguro che proprio l’attività della magistratura possa fare piena luce su quanto contestato ed oggetto delle indagini delle forze dell’ordine”. Un’altra dichiarazione del sindaco di Capri Gianni De Martino, in merito agli sviluppi dell’inchiesta relativa all’abusivismo edilizio. “Il nostro compito è quello di avere fiducia sull’operato sia di chi ha indagato, sia di chi è indagato e sulla cui operatività e diligenza non ho alcun dubbio. Certamente un episodio non può sminuire il notevole e produttivo lavoro svolto dall’ufficio in tanti anni e proprio per questo attendo con fiducia gli sviluppi della vicenda auspicando una immediata conclusione che possa fare chiarezza su tutto”, conclude il sindaco di Capri. Tra l’altro in un altro caso simile il sindaco nominò subito un legale di fiducia per costituirsi parte civile senza attendere alcun processo, per Massimo Stroscio invece il sindaco non ha dubbi. A questo punto il cittadino comune come si dice in piazzetta stamane i dubbi sono sul sindaco Gianni De Martino. Gli amministratori della Primavera si sono riuniti velocemente con il loro sindaco anche perchè sanno che rischiano di essere travolti da un’onda giudiziaria e mediatica senza precedenti, ma di presentare le dimissioni Gianni De Martino ora che è nudo non ne ha intenzione la torta è buona e ricca, ce n’è per tutti anche per gli amministratori comunali coinvolti in scandali edilizi.

nella foto di stamane l’architetto Massimo Stroscio arrestato con il Capitano Marco La Rovere e il legale di fiducia dell’arrestato avvocato Ciro Guidone nell’altra foto  l’architetto Massimo Stroscio sbarca a Sorrento in stato di arresto con i Carabinieri ironia della sorte sotto una tenda firmata Capri Watch