Capri è un fenomeno sotto tutti i profili. L’edilizia al momento è un settore che soffre della cosiddetta “esasperazione”, che coinvolge proprietari, tecnici ed imprese, che si sentono “attenzionati” eccessivamente dall’autorità giudiziaria, che non fa altro che verificare la regolarità delle pratiche ed intervenire quando si è in presenza di brogli, falsi e quant’altro, così come è avvenuto.

E’ un anno, dal dicembre scorso, con l’affaire Villa Faraglioni, che Capri è al centro delle cronache giudiziarie che sono sfociate anche con misure cautelari ed arresti, seppur per ora ai domiciliari.

Venerdì scorso diversi componenti dell’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri, presieduta dall’architetto Massimo Esposito, su invito si sono riuniti al centro congressi per prendere decisioni in merito all’atteggiamento dell’ingegnere Salvatore Rossi, responsabile dell’ufficio di edilizia privata ed urbanistica del Comune di Capri, nominato in questo ruolo dal sindaco Gianni de Martino, a seguito dell’arresto dell’architetto Massimo Stroscio.

Atteggiamento, una parola che può dire tutto e nulla, perchè non c’è alcuna determina, nessun atto amministrativo in merito.

L’ingegnere Salvatore Rossi ritiene che quando in una proprietà vi è qualcosa in condono fintanto questo non viene definito non è possibile autorizzare nulla. Una linea guida per l’ufficio tecnico del Comune di Capri che rappresenta la paralisi dell’edilizia non solo privata ma anche commerciale, passando per quella alberghiera.

L’ingegnere Salvatore Rossi “furbamente” e per avallare la sua tesi di stop all’edilizia ha chiesto un parere formulando un quesito alla Soprintendenza ed addirittura con il presidente dell’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri, architetto Massimo Esposito, architetto Claudio Stabile, vicino alle posizioni politiche dell’amministrazione comunale della Primavera di cui può vantare essere tecnico di fiducia, geometra Giovanni Margiotti, espressione in commissione del paesaggio dell’opposizione di Avanti Capri, hanno preso l’aliscafo e sono andati di persona dalla Soprintendente. La Soprintendenza ha risposto al quesito (che non è pubblico ndr) che in presenza di una pratica di condono in un determinato appartamento anche nella parte non oggetto di condono non si possono eseguire interventi, dicendolo anche verbalmente ai tecnici provenienti da Capri.

Quindi, in considerazione delle centinaia di pratiche di condono si può dire che l’edilizia è da qualche giorno ferma, tecnici a spasso, operai a casa e proprietari degli immobili non possono far nulla nelle loro proprietà fintanto non verrà definita la pratica di condono. A parte il problema delle abitazioni civili, vi sono le attività commerciali che in inverno effettuano lavori per adeguarsi a standard commerciali del proprio brand che quest’estate non potranno trovarsi rinnovato l’esercizio e problema più grande è rappresentato dalle attività alberghiere. Se un albergo anche di centinaia e centinaia di metri quadrati ha una piccola parte in condono non può effettuare interventi nella parte non in condono e quindi si è impossibilitati ad investire nella qualità della struttura. Insomma l’edilizia è alla paralisi. Per questo motivo l’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri, si è riunita con alla presenza di un legale, l’avvocato Oronzo Caputo, uomo di grande esperienza giuridica, a cui è stato chiesto consiglio come fare per sfasciare ed abolire questa linea guida che l’ingegnere Salvatore Rossi ha messo in atto e che risulta avere l’appoggio della Soprintendenza, ma non essendoci un atto, bensì solo un’interpretazione, non si può adire ai Tribunali Amministrativi per chiedere loro di pronunciarsi in merito ed a nulla vale la cosiddetta giurisprudenza consolidata che bacchetta l’ingegnere Salvatore Rossi e di pari passo il leggere le leggi sul condono.

I Carabinieri della Stazione di Capri sequestrano corposa documentazione edilizia all’ufficio tecnico del Comune di Capri

In effetti le vittime, proprietari, tecnici ed imprese sono anche intimoriti dall’intraprendere una strada per effettuare i lavori per il momento storico particolare dove le forze dell’ordine, in capo i Carabinieri della Stazione di Capri, e, la Magistratura, stanno passando al setaccio decine e decine di pratiche di condono e dove per alcune sono saltati fuori i brogli. Le commissioni edilizie a questo punto sono diventate inutili perchè hanno timore nell’esprimere pareri (fatto questo che può portarle sul banco degli imputati come è già accaduto) e secondo i tecnici l’unica strada da percorrere per non aver maggiori danni, è quella di portare in commissione pratiche edilizie che interessano immobili dove di condono non vi è nulla, al contempo di fare apposite commissioni e di valutare i condoni uno per uno, da sottoporre poi alla Soprintendenza.Anche valutare i condoni per mettere fine al commercio dovrebbero essere valutati uno per uno in ordine cronologico fermorestando che è l’ufficio tecnico che deve istituire la pratica e portarla in commissione, limitando la responsabilità dei componenti della commissione.

Un problema che a questo punto va affrontato è se la linea dell’ingegnere Salvatore Rossi è esatta è di sospendere in “autotutela” tutte quelle pratiche di interventi edili in immobili che hanno anche piccole parti in condono e che sono state licenziate dall’ormai famoso tecnico agli arresti domiciliari l’architetto Massimo Stroscio. Quindi, se Massimo Stroscio ha sbagliato commettendo altri reati ed oggi l’ufficio tecnico deve porvi rimedio o l’ingegnere Salvatore Rossi di edilizia ne capisce quanto il due di briscola e si è in mano ad un incapace che porta danni.

I Carabinieri della Stazione di Capri sequestrano corposa documentazione edilizia all’ufficio tecnico del Comune di Capri

l’arresto dell’architetto Masismo Stroscio per il falso ripristino

Alla discussione della riunione dell’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri, ha partecipato anche l’ingegnere Gianni De Martino che non è solo un ingegnere, ma anche il sindaco di Capri, che ha tenuto per se la delega all’urbanistica, quello stesso sindaco che ha messo in quel ruolo strategico l’ingegnere Salvatore Rossi, dopo l’arresto del suo grande amico e braccio operativo, deus ex machina, dell’edilizia, architetto Massimo Stroscio. La presenza del sindaco, in qualità di tecnico, a quella riunione non è altro che la conferma dei suoi interessi in materia di edilizia, cosa questa per la quale in base alla legge dovrebbe astenersi, ma davanti ad un interesse così grande non ha voluto restare a guardare, bensì partecipare in prima persona. Ma se Gianni De Martino è convinto che l’ingegnere Salvatore Rossi è un incapace e non ha capito nulla delle leggi sul condono perchè non lo rimuove dall’incarico che recentemente gli ha anche rinnovato?

Perchè probabilmente il sindaco è spaventato dall’azione giudiziaria che è in corso a Capri e che lo vede coinvolto, già da prima di avere la fascia di sindaco quando è finito sul banco degli imputati per un falso ideologico per lavori a Villa Naldi a Palazzo a Mare, processo che si sta celebrando al Tribunale di Napoli, alla I Sezione, RGNR n 11147/2014, Giudice Monocratico dott. Bove, che il futuro primo cittadino in campagna elettorale ha negato di esistere prendendo in giro la corte dei miracoli che gli stava intorno e il comune cittadino che gli ha creduto.

Il sindaco sta facendo di tutto affinchè usufruendo del cosiddetto 110 in materia di lavoro, possa far assumere a capo degli uffici tecnici, unificando l’edilizia privata e quella pubblica, un tecnico esterno, probabilmente in rosa, che possa strattonare Salvatore Rossi e probabilmente, siccome si è già in campagna elettorale, portare voti al mulino della Primavera, che avendo perso buona parte del suo elettorato ha bisogno di tirar acqua al mulino. Chi è convinto con determinazione e concretezza che l’ingegnere Salvatore Rossi sta sbagliando ad interpretare le norme attinenti il condono è Marino Lembo, capogruppo di Avanti Capri e candidato a sindaco alla tornata elettorale di maggio, che dovrebbe far dimenticare la Primavera e sedare i malumori di un’amministrazione che in quattro anni sono più le critiche che gli applausi, anzi, applausi non ce ne sono, uno di quelli che in urbanistica terrebbero banco a diversi tecnici altosonanti e blasonati e che ha padronanza della materia, che si preoccupa concretamente delle conseguenze della “linea Rossi” sui cittadini, imprese e tecnici e che ritiene vergognoso che il sindaco abbia permesso al suo attuale uomo di fiducia di scrivere alla Soprintendenza ed addirittura di andarci insieme a tecnici che fanno parte delle commissioni di edilizia e del paesaggio, in quanto la Soprintendenza non è un ente che legifera e che non ha alcun titolo per esprimere la sua opinione sulla linea Rossi, mentre se si voleva dotarsi di un parere bisognava investire un amministrativista come lo stesso avvocato Oronzo Caputo se non direttamente l’Avvocatura dello Stato, e chiedere un parere pro veritate che tenesse anche conto della giurisprudenza consolidata che dà torto all’ingegnere Salvatore Rossi, invece il sindaco pensando di gestire la materia in famiglia e con superficialità e mai con chiarezza ha fatto guai su guai che pagano i cittadini, sia come proprietari degli immobili che impiegati a diverso titolo (operai, artigiani, tecnici, titolari di imprese) e che rischia di mettere in ginocchio l’economia dell’intera isola. Tra l’altro Marino Lembo ha registrato che anche il “dopo Stroscio”, tecnico questo che non si atteneva alla delibera di Consiglio Comunale che imponeva all’assise della politica di valutare le pratiche di acquisizione una per una e gli abbattimenti che davanti alla procedura di avere il giudizio in corso vanno sospesi, neanche l’ingegnere Salvatore Rossi, e senza che il primo cittadino, gli abbia detto nulla, abbia rispettato la volontà del Consiglio Comunale, anzi, a tamburo battente sta procedendo agli abbattimenti. Insomma, per Marino Lembo l’ingegnere Salvatore Rossi ha aperto la stagione della disobbedienza dalle leggi e dalla loro applicazione e dalla volontà di tutto il Consiglio Comunale.

Ovviamente il primo cittadino, Gianni De Martino, perché probabilmente ha l’ingegnere Salvatore Rossi testimone nel processo contro di lui per falso ideologico per l’affaire Naldi, non può far molto, il tecnico oggi a capo dell’ufficio di edilizia privata e di urbanistica deve testimoniare e con il Comune di Capri tra l’altro ha anche in corso una causa perché da sempre il posto occupato anche da Massimo Stroscio secondo questi doveva essere suo.

Altro problema del sindaco Gianni De Martino è la costituzione di parte civile comunicata dalla Procura della Repubblica di Napoli, al Comune di Capri come parte lesa nell’avviso di conclusioni delle indagini a carico della proprietà di un appartamento in via Dentecala dove il tecnico primaverino Sergio Federico ha utilizzato la tecnica della moltiplicazione dei pesci pur non vestendo il saio, ma armato di squadretta e compasso, aumentando i metri quadrati, che rischia di andare a giudizio con quasi tutta la commissione edilizia e con il tecnico preferito dal primo cittadino Massimo Stroscio.

In questo caso a differenza delle grane giudiziarie che videro anni fa protagonista l’architetto Mario Cacciapuoti, dove Gianni De Martino si precipitò nel 2014 a nominare il legale per la costituzione di parte civile, ora non l’ha ancora fatto e certamente non lo farebbe con la stessa celerità per il geometra Sergio Federico, fratello di Augusto, presidente della Porto Turistico di Capri spa, sempre di nomina del primo cittadino, così come fatto per l’architetto Mario Cacciapuoti. Insomma due pesi e due misure?

A Primavera questo è normale.

il sindaco Gianni De Martino

Insomma per Capri è un brutto periodo, una stagione dove piove sul bagnato, dove la politica non sa far la politica e dove chiunque arriva, grazie a questo grande vuoto, decide come vuole e riesce a stare in posizioni elevate senza assumersi alcuna responsabilità, perchè quando non si firma nulla responsabilità non ce ne sono. A fine marzo scorso una lettera dell’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri diffusa pubblicamente dette vita ad una serie di polemiche. La lettera nasceva dal fatto che i Carabinieri della Stazione di Capri tutt’uno con i Magistrati andava verificando i cantieri edili uno per uno e questa cosa anche a seguito di articoli sulla stampa nazionale che amplificavano “il mattone selvaggio” a firma di Del Gaudio e Boniello secondo l’associazione lasciava intendere che a Capri si faceva di tutto e di più all’insegna dell’illegalità. Questi articoli, forse più dettagliati sul giornale Nuova Capri che non aveva limiti di spazio, avevano fatto sentire una parte dell’associazione, che aveva spinto il suo presidente a scrivere la lettera ed a renderla pubblica, accusata di abusi. In effetti sembra che i tecnici coinvolti in inchieste e raggiunti da avvisi di garanzia, conclusioni di indagini, arresti e quant’altro avevano chiesto all’associazione di schierarsi dalla propria parte coinvolgendo la categoria, una sorta di scudo, in effetti una lettera che ha sortito ben altri effetti rispetto a quelli sperati, perchè intanto erano stati sequestrati diversi cantieri e di quelli controllati la maggior parte era risultata in regola, quindi nessuna persecuzione, ma erano anche emersi cantieri anche privi di alcuna autorizzazione e quindi sequestrati. Dopo quella lettera l’associazione si è guardata bene dallo scrivere un solo rigo e specialmente dalla cosiddetta “tempesta giudiziaria” che si è abbattuta a Capri. Sarà questo il motivo per il quale i componenti dell’associazione presenti alla riunione hanno preferito ascoltare miti consigli e restare a guardare il disastro dell’edilizia.

Questo il testo della famosa lettera firmata dell’Associazione Tecnici e Progettisti Isola di Capri e la quasi totalità dei tecnici indagati vi fanno parte:

I recenti sopralluoghi su cantieri edilizi avvenuti su tutta l’Isola di Capri negli ultimi mesi hanno provocato interventi della stampa, suscitando un’attenzione clamorosa quanto poco giustificata, tale da provocare la necessità di questa replica da parte dei tecnici ed operatori dell’edilizia di Capri, riuniti nella presente Associazione. Titoli quali “mattone selvaggio” offendono ingiustamente l’intera nostra categoria, e per molti versi diventano
estremamente dannosi anche per l’immagine dell’Isola. Noi tecnici siamo perfettamente consci dei valori ambientali, paesaggistici ed architettonici dell’Isola, per cui condanniamo senza mezzi termini ogni abuso edilizio, ci prodighiamo nelle progettazioni affinché tutto venga richiesto secondo regole e prescrizioni di legge, mentre operiamo controlli sui nostri cantieri, per l’esecuzione della buona qualità ed in sostanziale conformità con gli
atti autorizzativi. La nostra Isola già alla fine dell’ottocento e nei primi del novecento era sotto gli occhi del Mondo con una presenza di artisti che, coscienti della sua straordinaria bellezza, cominciavano a passarci interi periodi dell’anno e a costruirci ville; stiamo parlando di persone che hanno dato un grande segno alla nostra Isola Ignazio ed Edwin Cerio ed Axel Munthe, di altri quali lo scrittore Norman Douglas, i pittori Coleman e Vedder, il barone Fersen, Krupp, anche di tutto il gruppo dei futuristi italiani a partire da Marinetti. Vi era un coacervo di incontri e iniziative culturali di quaderni e giornalini che venivano settimanalmente o mensilmente prodotti per parlare della vita di Capri e programmare incontri, passeggiate ed eventi. Da sempre questa nostra isola ha associato bellezza alla cultura, non a caso nel 1922 viene tenuto il primo Convegno mondiale sul paesaggio, grazie a persone come Edwin Cerio che coinvolse sull’isola i vari Ministri dell’epoca e convinse a partecipare il futurista Filippo Marinetti; da quel convegno scaturì la necessità che bisognava trovare una difesa per tutte le bellezze naturali e bisognava fare in fretta per scongiurare il crescere delle edificazioni incontrollate. Tuttavia, occorsero ben 17 anni per avere una vera legge sul paesaggio, la prima legge in assoluto che parla di tutela delle bellezze naturali ed ambientali dei luoghi italiani, ponendo un freno alla libera edilizia con la legge n°1497 e ancora con un’altra legge la n°1089 per la tutela su tutti gli edifici storici su tutto il territorio nazionale, leggi per il periodo certamente
innovative e rivoluzionarie nell’intero panorama europeo. Comunque di esempi belli e positivi di edilizia e architettura quest’isola ne ha prodotti già nel passato, grazie figure di grandi mastri muratori quali Ciro Amitrano, Costanzo Porta senior, Antonio Desiderio, Lino Tortoriello con gli ingegneri dell’epoca come Adinolfi, di Iorio, De Angelis, Massimino e più in seguito l’architetto Enrico Lucca. In questi ultimi anni come Associazione Tecnici e Progettisti dell’Isola di Capri abbiamo sviluppato una serie di incontri, manifestazioni culturali, confrontandoci con esperti di fama internazionale specialisticamente focalizzati sulla cultura e la salvaguardia del paesaggio che per noi rappresenta la prima e più importante risorsa dell’isola e, pertanto, da difendere con convinzione; abbiamo coinvolto nella Associazione tutti i giovani laureati in modo che, fin dall’inizio del loro lavoro, potessero sentirsi coinvolti in tutte le nostre iniziative culturali. In tal senso abbiamo creato
già due incontri con studenti dell’Università Accademia di architettura di Mendrisio, i quali sono venuti a Capri con i loro professori, determinando scambi molto vantaggiosi sull’importanza degli interventi su un Paesaggio di alto valore ambientale. Questi incontri riteniamo siano una crescita e apertura mentale per il nostro lavoro quotidiano, rinnovando la precisa e necessaria conoscenza dei luoghi in cui si va ad intervenire e soprattutto della loro fondamentale storia. E’ con questa sensibilità e attenzione che andiamo, non solo ad operare, ma anche a controllare quanto si esegue sul nostro territorio. Ed è per questo che la nostra associazione si oppone con forza a tutti coloro che voglio squalificare il nostro lavoro con insinuazioni e termini, come abusivismo o mattone selvaggio, parole che assolutamente non si appropriano al nostro operato e che intendiamo combattere con tutti i mezzi, con l’unico obbiettivo della chiarezza, affinché questa isola mantenga inalterata la sua fama e la sua grande forza
di attrazione per le sue bellezze naturali, per noi e per le generazioni che verranno dopo di noi.        L’Associazione Tecnici e Progettisti di Capri

Questo è quello che passa il convento, come si suol dire, povera Capri e poveri Capresi almeno con la C maiuscola.

Felice Spinella