Al Capilupi si sono verificati due episodi gravissimi, ovvero che a distanza di cinque giorni, per due volte l’elicottero del 118 che avrebbe dovuto trasportare due pazienti dall’isola alla terraferma, dopo che l’ambulanza era giunta all’eliporto di Damecuta di notte e che attendeva il trasferimento, l’elicottero non è arrivato, costringendo i medici ed infermieri che erano sul mezzo di soccorso di fare rientro al Capilupi. Il motivo per cui l’elicottero annunciato per il volo non è arrivato a Capri, come è stato riferito attraverso una relazione del 118, ha avuto un guasto. Ai medici del Capilupi non è restato altro se non di attivare Circomare Capri per portare il primo codice rosso in penisola sorrentina a Vico Equense con l’idroambulanza, ed il secondo con lo stesso mezzo a Napoli al Santobono.
Il primo caso che necessitava di trasferimento era una giovane donna che era gravida alla 36ma settimana e che era ad inizio del travaglio con la cosiddetta rottura delle acque. Il ginecologo in servizio al Capilupi quella sera era Guida che davanti al fatto di essere unico ginecologo in servizio (due ginecologi per un parto in sala operatoria sono una garanzia per loro e per la partoriente ed al tempo stesso per il nascituro), che le due incubatrici in forza al Capilupi entrambe non funzionano, di avere solo due sacche di sangue e tant’altro, ha ritenuto per la sicurezza di tutti coloro che avrebbero partecipato al parto, attori, comparse… attivare la procedura di trasferimento con il 118 utilizzando l’elicottero, pochi minuti e si sarebbe stati a terraferma. Il 118 attraverso la centrale operativa autorizza il trasferimento con elicottero e dispone il trasferimento della partoriente con l’ambulanza all’eliporto di Damecuta ove da lì a poco sarebbe arrivato l’elicottero del 118, ma dopo che tutti erano arrivati all’elisuperficie dell’Aereonautica Militare sulla Grotta Azzurra arriva il contrordine, ovvero far rientro al Capilupi per poi attivarsi per il trasferimento con l’idroambulanza. Intanto la partoriente entra in travaglio con contrazioni ogni tre minuti e viene trasferita a Vico Equense per il parto che avviene nella notte. La partoriente è arrivata al Capilupi alle ore 20,39 a Vico Equense alle ore 23,55, 196 minuti preziosi che hanno messo a rischio la vita della partoriente e quella del bambino. Il trasferimento in idroambulanza è avvenuto senza medico ginecologo, perchè essendo l’unico presente al Capilupi non poteva lasciare scoperto il nosocomio, ma solo con l’ostetrica, senza la minima attrezzatura idonea per affrontare un eventuale parto. Per fortuna il mare era calmo e Circomare Capri con i suoi fantastici equipaggi pronti a tutto, perchè consapevoli che il loro lavoro salva la vita degli ammalati, e quindi sono intervenuti prontamente.
Nella foto il direttore dello stabilimento, del Capilupi, Natale De Falco, uno che di emergenza ne capisce e quindi ci si aspetta da lui non poco. Comunque il secondo caso, quello di un bimbo di sette anni che la pediatra di turno, la dottoressa Corsi, ritratta nella foto vicino all’ambulanza, si era trovata sul lettino dell’ospedale per crisi convulsive ricorrenti e paralisi infantile. La dottoressa aveva attivato la procedura di trasferimento alle 2,15 utilizzando il suo cellulare in quanto al Capilupi non funzionava neanche il telefono e per fortuna che si era davanti ad un medico pronto all’emergenza che ha saputo gestirla. Il comandante dell’elicottero era previsto atterrasse a Damecuta alle 2,50 ma comunicava dopo poco alla centrale operativa del 118 che vi era un guasto all’elicottero e che quindi non poteva decollare. Da qui l’indefferibilità di utilizzare l’idroambulanza che gode del personale di Circomare Capri attivo h24 e pronto all’intervento, il bambino è giunto al Santobono alle 4,23. Quindi 93 minuti per assicurare la giusta assistenza ad un bambino in codice rosso, cosa che invece l’elicottero avrebbe effettuato in qualche minuto. Dopo che tutta la cittadinanza si è indignata per quanto verificatosi e fortunatamente le condizioni del mare erano in entrambi i casi più che buone e tali da garantire il trasferimento in idroambulanza in sicurezza, il sindaco di Capri, Gianni De Martino, ha preso carta e penna ed ha scritto al direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, a Giuseppe Galano responsabile del 118, Antonio Postiglione della direzione generale per la salute alla Regione Campania, al Prefetto di Napoli, all’Elilombardia che ha avuto appaltato il servizio di trasferimento degli elecotteri e che da un decennio opera in prorogazio gestendo il servizio senza che si effettui la nuova gara di appalto, con due mezzi più uno di riserva che non si capisce perchè non sia entrato in uso davanti al guasto, ed ovviamente al sindaco di Anacapri Franco Cerrotta. A seguito dell’episodio di mancato intervento dell’elisoccorso verificatosi nella serata del 7 novembre scorso il Sindaco di Capri ha scritto alle istituzioni competenti per avere chiarimenti su quanto accaduto e per sollecitare le stesse ad attivare tutto quanto necessario per affrontare l’intera problematica relativa alle criticità del Presidio Ospedaliero caprese. Davanti alla lettera di tutta risposta, come si legge nella pagina facebook della Primavera, EMERGENZA CAPILUPI: I SINDACI CONVOCATI IN DIREZIONE GENERALE ASL Si terrà il prossimo 16 novembre l’incontro richiesto dai Sindaci di Capri in merito ai problemi riscontrati nei trasferimenti di emergenza dal Capilupi verso gli ospedali di terraferma ed alle problematiche riguardanti la gestione dell’unico nosocomio isolano. Alla riunione convocata dal Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Dr. Mario Forlenza, parteciperanno – oltre ai primi cittadini di Capri e Anacapri – il Direttore Sanitario Aziendale, Dr. Pasquale Di Girolamo Faraone, il Direttore COT 118, Dr. Giuseppe Galano, il Direttore DAO, Dr. Giuseppe Russo, il Direttore Sanitario P.O. Loreto Maro, Dr. Nunzio Quinto, il responsabile della Direzione Sanitaria del Capilupi, Dr. Natale De Falco ed un delegato della Direzione Generale della Tutela della Salute della Regione Campania. Al centro della tavola rotonda sia le problematiche connesse ai trasferimenti di emergenza in elicottero che quelle legate alla funzionalità del Capilupi. Il fatto che l’Asl abbia convocato i sindaci con i delegati alla sanità di Capri ed Anacapri non è certo rassicurante anche perchè Mario Forlenza non ha mai rispettato gli impegni assunti, addirittura dopo una lunga riunione a Napoli mesi fa ci tenne ad inviare un lungo comunicato stampa dove di quello prospettato, per cui era stato preso impegno, non è stato attuato. Inispiegabile è il perchè la centrale operativa del 118 nel momento in cui ha il problema del non funzionamento dell’elicottero non attivi subito tramite la prefettura l’unità di crisi che è operativa h24 ed ha a disposizione diversi elicotteri militari che con qualsiasi condizione meteorologica possono volare ed atterrare in sicurezza. In effetti questa riunione a Napoli a cui parteciperanno i sindaci con l’Asl è assurdo che venga prospettata davanti al Capilupi che pezzo per pezzo è in via di smantellamento oggettivo e che il mancato servizio del 118 dell’elicottero debba richiederla, sembra proprio che sia una presa in giro che i capresi non meritano. Il giornale sta andando in stampa il giorno antecedente la riunione all’Asl ma terrà prontamente informata la popolazione sulla pagina facebook di nuovacapri di cosa si è detto e cosa è stato deciso nella riunione. Intanto il Comitato Civico Salviamo il Capilupi articolo 32, al gran completo anche con il suo presidente, l’avvocato Concetta Spatola mentre si terrà la riunione all’Asl Napoli 1 di venerdì mattina sarà presente per sostenere i sindaci e sperare che finalmente i dirigenti medici che hanno le sorti del Capilupi in mano si decidano a salvare il nosocomio caprese che è l’unica speranza per gli isolani in termini di assistenza ospedaliera sull’isola. Anche un nutrito numero di cittadini si recherà a seguito del Comitato all’Asl venerdì mattina. Concetta Spatola, presidente del Comitato Civico Salviamo il Capilupi articolo 32, chiarisce che: “è una situazione insostenibile e gravissima, che non può essere più tollerata e il dottor Forlenza deve prendere atto che non c’è alcuna volontà di creare allarmismi e che tutto quanto viene da anni dichiarato e sostenuto corrisponde alla realtà, anzi, forse la realtà è ancora più grave rispetto a tutto quello che noi riusciamo a vedere. L’ospedale di Capri deve essere oggetto di una seria ed accurata riqualificazione generale sia sotto il profilo strutturale che per quanto riguarda i macchinari e le attrezzature e la dotazione del personale. In Italia esistono norme che prevedono livelli minimi di assistenza ed a Capri in questo momento nessun reparto del Capilupi le rispetta. E’ giunto il momento di affrontare con forza la realtà, le strategie dirette alla collaborazione non sono andate a buon fine e bisogna quindi orientarsi in maniera diversa”. Lapidario il consigliere comunale Marino Lembo, che seppur viene escluso dalla maggioranza e dal sindaco della Primavera non ci sta a zittire e lancia serie e dure accuse alla politica che non sa fare la politica, tanto al Comune di Capri che alla Regione Campania. Nella video intervista trasmessa giovedì sera su nuovacapri.blog attraverso la pagina facebook di nuova capri, tanto Marino Lembo quanto Concetta Spatola hanno rappresentato due interlocutori che con competenza, determinazione, non vogliono assistere passivamente alla fine del Capilupi. Anche il fatto che il Comitato Civico Salviamo il Capilupi articolo 32 sia stato escluso dalla partecipazione alla riunione all’Asl Napoli 1 con tutto lo stato maggiore della sanità napoletana e la partecipazione dei sindaci di Capri ed Anacapri con i relativi delegati, è sintomatico di come si sia a sei mesi dalle elezioni comunali e regionali e come l’ospedale potrebbe essere utilizzato come vetrina elettorale, cosa questa che i capresi sarebbero disposti a far fare purchè tutto funzioni e bene, ma visto com’è andata per i trasporti marittimi con la Primavera che ne fece del suo cavallo di battaglia c’è da parafrasarsi al titolo del film “Io, speriamo che me la cavo”.