Dal 2014 la Certosa non è più dei capresi, prima con la soppressione del liceo scientifico e classico per uno scellerato disegno di mettere fuori dal complesso monumentale lo storico istituto che ha visto generazioni e generazioni di capresi effettuare gli studi, poi con una serie di accordi che tra l’altro nel 2019, ad aprile, non sono stati rinnovati dalla precedente amministrazione comunale. La Certosa è stata svernata per gli eventi di Bulgari che turisticamente sono stati importantissimi per Capri ma che non si pensava avessero precluso altre attività isolane come il saggio di danza.
Maria Pia Mauro, titolare della scuola di danza, attraverso i social ha comunicato che: “Lo spettacolo avrà luogo ad Anacapri piazza San Nicola l’11 e 12 luglio, con sedie riservate esclusivamente ai genitori. Sarebbe stato il nostro 20° anno in Certosa sempre nella prima decade di luglio. Per verità di cronaca, Bulgari deve consegnare il 20 luglio, avevamo preso impegni e ci eravamo accordati per anticipare e poter svolgere il saggio nelle date cui sopra, (visto che noi capresi dobbiamo sempre trovare il modo di arrangiarci, chiedendo nulla osta allo stesso Bulgari, etc.) ma, ieri abbiamo preso la decisione di annullarlo perché i luoghi non erano sicuri e idonei e nonostante ciò si chiedeva una bigliettazione anche per i bambini”.
L’Unc-Unione Nazionale Consumatori delegazione Isola di Capri, ai cui vertici vi è l’avvocato Teodorico Boniello, in una nota inviata al Ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, ai vertici della Soprintendenza e per conoscenza al sindaco di Capri Marino Lembo, “lamenta e segnala lo stato di incuria e degrado in cui versa oggi l’antica Certosa di San Giacomo, a seguito dell’evento ‘Bulgari’ dell’11 giugno scorso. In tale occasione, il chiostro grande dell’antico complesso monumentale è stato trasformato, con allestimenti di vario genere, in un palcoscenico per sfilate di alto pregio. Dalla manifestazione a tutt’oggi, purtroppo, riscontriamo che non solo la Certosa versa in condizioni di degrado, con tubi innocenti, materiale di qualunque genere, rifiuti posti addirittura sul prato, elementi nocivi dell’immagine dell’intera isola, come è facilmente riscontrabile dalle foto allegate alla presente, ma anche è divenuta inutilizzabile per eventi di livello e di produzione locale, come ad esempio l’annuale spettacolo della scuola L’Isola Danza, saggio di fine anno dei bambini capresi, che ogni anno viene organizzato nel chiostro grande del plesso trecentesco e dove accorrono per ogni serata oltre mille spettatori. Allo stato l’organizzazione di tale evento, prevista per domani sera, è divenuta praticamente impossibile, sia per la presenza dei suddetti materiali, ma anche per la assurda richiesta economica che la Soprintendenza avrebbe formulato all’ organizzazione dello spettacolo, in cui richiede addirittura un costo per la bigliettazione degli eventi, organizzati, come sempre, per i capresi e con i capresi. Ma non solo il plesso è divenuto anche inaccessibile ai visitatori ed ai turisti. Il cattivo stato di manutenzione ne sta inficiando la fruibilità di un bene unico del nostro patrimonio storico”, continua Teodorico Boniello, che conclude la nota invitando, “da subito, a rendere utilizzabile l’antica Certosa, al fine di evitare che l’ economia turistica, nonché l’immagine dell’ isola, venga ulteriormente danneggiata”.
“Il caso Certosa non può passare sotto silenzio sbotta il sindaco Marino Lembo anche perché la bozza di rinnovo del protocollo di intesa era stata completamente stravolta rispetto a quanto stabilito in una riunione precedente con il direttore pro tempore della Certosa”. Il primo cittadino Marino Lembo ha chiaramente riferito che la Soprintendenza ha preparato un accordo da stipulare con il Comune di Capri senza concertarlo con il Municipio dove è addirittura previsto che anche i residenti debbano pagare il biglietto per gli eventi anche se organizzati dal Comune a ingresso libero come se stessero visitando il museo. Il Comune, per partecipare alla gestione della Certosa e fare qualcosa in concreto aveva dato la disponibilità per un finanziamento di 50mila euro per interventi di miglioramenti. “Ma oggi dobbiamo prendere atto aggiunge Marino Lembo – che la Certosa di Capri va bene solo per eventi milionari dove nessun biglietto viene chiesto agli ospiti, così come accaduto a quello di Bulgari che all’ interno del chiostro ha tenuto addirittura una cena di gala per ospiti-clienti privilegiati mentre ai capresi viene negato il sito e chiesta la bigliettazione per l’ accesso». Il sindaco Marino Lembo riunirà la giunta per spostare in altri siti gli eventi già previsti nella Certosa e non è escluso che possa decidere di ritirare la firma dal protocollo con la Soprintendenza. Paola Mazzina, assessore ai beni culturali, in merito a questa vicenda ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Mattino. “Si tenga ben presente che la Certosa è un bene comune di Capri nel quale si riconosce e si identifica l’ intera comunità isolana. Anche manifestazioni come i saggi di fine anno delle scuole capresi sono un momenti di aggregazione della nostra gente. La due giorni di saggi nella Certosa avrebbe rappresentato un momento di integrazione tra il monumento e la comunità. Si tratta di eventi che hanno sempre concorso alla crescita culturale dei giovani capresi, nell’ ambito di un processo di identità con il patrimonio culturale dell’ isola di cui la Certosa è una delle componenti più suggestive. Non dimentichiamo che il sito per decenni ha ospitato il liceo classico. Non cogliere questo valore aggiunto è sintomo di miopia e di scarsa sensibilità nei confronti delle giovani generazioni che questa comunità esprime.Crediamo che il confronto possa riprendere solo se avviene su un piano di parità e assoluta trasparenza, avendo però come interlocutori i soprintendenti che gestiscono il sito”.
Tra l’altro il viale di accesso alla Certosa è una strada pubblica, dove insiste una rampa che permette a carrelli elettrici e furgoncini l’accesso in Certosa e questa rampa, che è di cantiere dove non c’è più un cantiere, è attualmente da smontare, quindi potrebbe essere rimossa dal Municipio che potrebbe mettere anche due paletti per impedire l’accesso ai carrelli e quindi far spegnere per sempre le luci alla Certosa fintanto la ragionevolezza della Soprintendenza non si risvegli.