LA GUERRA AL CORONAVIRUS
AD UNA SVOLTA DECISIVA
il sindaco Marino Lembo guida
i capresi verso la rinascita

Settimana cruciale per la guerra senza quartiere che Capri sta conducendo contro il coronavirus, che, va detto subito, ha dato soddisfacenti risultati. Sull’intera isola, infatti, al momento in cui il giornale va in stampa si sono verificati solo due casi di positività dei tamponi Covid-19 (1 a Capri ed 1 ad Anacapri), ambedue “importati” dall’esterno dell’isola, il primo dei quali ha ormai concluso il prescritto periodo di isolamento, ed il secondo è stato trasferito presso una struttura di Napoli. L’amministrazione comunale ha ampliato il proprio piano d’azione con ben tre iniziative di assoluto rilievo, che – come altre precedenti – sono intervenute integrando i provvedimenti nazionali e regionali, ed hanno addirittura anticipato quelle adottate da realtà territoriali molto più grandi e famose. Con il primo provvedimento (l’ordinanza 17 del 4 aprile) è stato imposto a tutti i cittadini l’uso delle mascherine cosiddette “altruiste”, cioè le mascherine chirurgiche che hanno lo scopo di impedire che chi le indossa, se portatore sano del virus, possa propagarlo. Poiché, in assenza di sintomatologia, è impossibile distinguere i soggetti sani non portatori da quelli portatori del virus (e, teoricamente, chiunque potrebbe esserlo), questo provvedimento (che nei giorni successivi è stato adottato, ad esempio, dalla Regione Lombardia e dalla Regione Toscana) acquista valore soltanto se tutti indossano le mascherine. Come il sindaco Marino Lembo ha immediatamente chiarito, l’uso delle mascherine non modifica, però, in nessun modo il vigente provvedimento nazionale di “distanziamento sociale”: in altre parole, l’uso della mascherina non autorizza nessuno a muoversi al di fuori dei casi specificamente consentiti, legati alle necessità essenziali della vita e a poche altre esigenze, lavorative, di salute o di urgenza. Il provvedimento è stato preceduto ed accompagnato dall’invito, immediatamente raccolto, alle sarte capresi perché confezionassero protezioni artigianali, ma conformi ad un modello largamente adottato (e ben 5.000 mascherine sono state prodotte in questo modo), e dall’acquisto di ben altre 30.000 mascherine da una ditta che ha riconvertito a tale scopo la propria produzione di tessuti. Infine, ad evitare assembramenti che avrebbero messo in forse la salvaguardia della popolazione, i volontari del nucleo operativo di protezione civile, coordinati dal consigliere delegato Bruno D’Orazi e dal consigliere delegato al volontariato Enrico Romano, si sono fatti carico della distribuzione al domicilio di tutti i capresi. Il sindaco ha tenuto a sottolineare, in più di un’occasione, la serietà ed il senso civico con il quale, da oltre un mese, i capresi hanno osservato tutte le prescrizioni emanate da Stato, Regione e Comune; e la preoccupazione che i loro sacrifici potessero essere vanificati da comportamenti irresponsabili di altri soggetti ha condotto all’adozione di un secondo provvedimento (l’ordinanza 18 del 5 aprile) concordato e coordinato con analoghi provvedimenti del comune di Anacapri. L’ordinanza (adottata dal sindaco, come tutti gli altri sul tema, con il prezioso contributo giuridico del consigliere Enrico Romano) è stata assolutamente innovativa. Infatti, partendo dalla constatazione della presenza di preoccupanti falle nei controlli agli imbarchi di terra ferma (grazie alle quali si erano verificati arrivi illegali ed imprevisti di soggetti non autorizzati a raggiungere l’isola), l’ordinanza dispone il reimbarco di eventuali “abusivi” verso il porto di partenza. Questa procedura si è resa assolutamente necessaria soprattutto nell’imminenza delle festività pasquali, durante le quali è fondamentale impedire l’arrivo nei due comuni dei proprietari di seconde case; senza questo provvedimento, coloro che avessero, anche illegalmente, raggiunto l’isola avrebbero potuto comunque trascorrere nelle loro proprietà isolane il periodo di isolamento successivo allo sbarco, e ciò non avrebbe del tutto eliminato il pericolo dell’importazione sull’isola del Covid-19. Il terzo provvedimento, destinato ai trasportatori autorizzati al trasporto delle merci a Capri, chiarisce ed integra l’ordinanza 13 già emanata in proposito, e prescrive, per tutti gli operatori, l’uso dei dispositivi di protezione individuale (tuta, mascherina, guanti e calzari monouso) durante tutta l’operazione di trasporto, dallo sbarco a Marina Grande al successivo reimbarco da Capri. Proprio in questo settore nei giorni passati Marino Lembo è intervenuto personalmente, presenziando alle operazioni di sbarco dei mezzi e ai controlli effettuati da tutte le forze dell’ordine isolane. In quell’occasione, il sindaco ha, come è stato sottolineato da più parti, “ripreso il possesso di Marina Grande”, cosa che moltissimi hanno apprezzato, facendo nei fatti giustizia di tante illazioni contrarie. E proprio nel settore della distribuzione e della vendita l’amministrazione comunale ha fatto sentire il proprio peso e la propria determinazione, in relazione ad un problema che era stato (falsamente ma non per questo meno pericolosamente) inspiegabilmente sollevato. Infatti, con le festività pasquali alcuni degli addetti alla vendita presso i supermercati locali raggiungeranno, dopo oltre un mese di permanenza sull’isola (nel rispetto dell’ordinanza sindacale che limitava al massimo il lavoro pendolare). Voci infondate avevano allarmato la popolazione, insinuando che dopo le festività pasquali tale personale (al quale il sindaco ha espresso il proprio ringraziamento per il sacrificio sin qui compiuto) sarebbe ritornato in massa sull’isola, mettendo in pericolo, o addirittura vanificando, gli esiti, sin qui positivi, dei provvedimenti adottati dal sindaco di Capri. Ebbene, grazie all’interlocuzione con i gestori dei supermercati Decò (i fratelli Moccia) e Superò, è stato chiarito che tale personale non ritornerà a lavorare sull’isola, ma il servizio vendita sarà assicurato dai dipendenti che non lasceranno l’isola neppure durante le festività pasquali. Come si vede, il sindaco Marino Lembo e la sua amministrazione hanno svolto e svolgono un’attività intensa, coordinata e continuativa a difesa dell’isola e degli isolani dal contagio, mentre sono partite, grazie all’attività dell’assessore Salvatore Ciuccio, anche le iniziative economiche di supporto alle famiglie, sia nell’immediato che nell’auspicabilmente imminente “fase 2”, cioè quella nella quale bisognerà aiutare la popolazione a riprendersi dallo shock economico conseguente a questo vero e proprio “tsunami”. La gravità del momento è stata affrontata, come si vede, con la massima determinazione, e l’adeguata semina del terreno certamente darà i suoi frutti. A tale attività è stata contrapposta solo una misera controinformazione (che, come il sindaco ha affermato, rasenta il procurato allarme e dovrà necessariamente essere denunciata agli organi di polizia) da parte di sostenitori di chi lasciato da un anno il potere; e, fortunatamente, ai danni del coronavirus non si sono sommati quelli derivanti dalla ben nota incapacità della precedente (e non rimpianta) amministrazione comunale.