Riunione d’urgenza convocata in Regione Campania a Santa Lucia dal presidente Vincenzo De Luca, che con le sue esternazioni aveva negato la difficile situazione del Capilupi. Esternazioni, in merito al trasferimento di un paziente avvenuto con l’elicoterro militare perchè, ancora una volta, l’elicottero del 118 non era riuscito ad effettuare il trasporto. Le “considerazioni”, poco lusinghiere,  del governatore hanno ricevuto in risposta centinaia di bacchettate su facebook dai comuni cittadini ed una dura lettera da parte dei sindaci di Capri ed Anacapri, a cui però questi non è stato presente. La riunione si è conclusa non con soluzioni ma una fotografia peggiorativa del Capilupi, che come si suol dire, è appeso a speranze e non certezze. In merito alla riunione tutti i presenti hanno dovuto constatare e riconoscere l’alta preparazione sulla materia sanitaria, tra leggi, decreti e quant’altro, del presidente del Comitato Civico Art. 32 Capri Salviamo il Capilupi, Concetta Spatola, che alla riunione in Regione ha tenuto banco parlando chiaro e concretamente. Per commentare l’esito della riunione e lo svolgimento, il post del Comitato Civico apparso su facebook. Venerdì siamo stati in Regione. Erano presenti (mi scuso se me ne dimentico qualcuno ma eravamo in tanti!) il dott. Postiglione per la Regione, il dott. Forlenza, il dott. Russo, il dott. de Falco, il dott. Quinto, il dott. Galano (118), il dott. Verdoliva, il responsabile della società che gestisce il servizio di eliambulanza, i due Sindaci dell’Isola, unitamente al dott. Falco, alla dott.ssa Vivo ed ad alcuni Consiglieri di minoranza (Marino Lembo, Ludovica Di Meglio e Stefania Pelli).

Gli argomenti affrontati sono stati due: il problema del 118 e il problema del presidio.

1) Servizio di Eliambilanza: senza giri di parole la pista di atterraggio di Damecuta non è a norma e non è utilizzabile di notte. Attualmente la scelta di atterrare su una pista non “regolare” risulta essere un’assunzione di responsabilità del Comandante dell’elicottero, che di volta in volta, valutando le condizioni del caso di specie, decide se può atterrare in sicurezza o meno. A riguardo non possiamo fare commenti. Esistono delle norme di sicurezza e vanno rispettati. Il punto, attualmente, riguarda anche il fatto che la maggior parte dei voli chiamati al 118 non sono codici rossi. Ed è inutile che giriamo intorno: qui in ospedale non c’è assistenza sanitaria seria e, quindi, appena è necessario si chiama l’eliambulanza. Ma ricordiamoci che il codice rosso indica un paziente in imminente pericolo di vita. Detto questo occorre vedere come risolvere il problema dell’adeguamento della pista. I Comuni, per tentare di risolvere a monte il problema ed in maniera veloce, hanno tentato la strada dell’acquisto di una pista mobile da posizionare sull’attuale elipista. Ma il progetto è stato bocciato dalla Sovrintendenza. Conclusione: volendo o dolendo va adeguata la pista di Damecuta. Chi lo deve fare? La Regione. Occorrerà fare una ricognizione dei luoghi, un progetto e cercare di concludere l’iter nel più breve tempo possibile. Teniamo presente che quando verranno fatti i lavori per un bel periodo non avremo proprio nessuna possibilità di atterraggio, ma qui, credo che il minimo sia allertare l’elicottero militare (che riuscirebbe ad atterrare con più facilità forse anche sfruttando il campo di calcio) e cercare di abbreviare i tempi di chiamate. Ma in tutto questo discorso occorre una bella assunzione di responsabilità da parte dell’ASL perché l’ospedale deve funzionare.

2) sul secondo punto sinceramente divento una belva: Ho assistito ad un esordio del dott. Quinto che mi ha lasciato senza parole ed al quale ho tentato di ribattere senza mezzi termini. Secondo lui l’ospedale funziona bene, la sala operatoria è operativa, gli ambulatori li stanno aprendo ad uno ad uno. Insomma non avremo di cui lamentarci. Spiace che queste affermazioni vengano da chi in primis è stato direttore sanitario di questo presidio e se ne è scappato di corsa, come d’altronde tutti gli altri. Non so quest’ultimo francamente quando durerà. Non mi va neanche di ripetere tutto quello che all’infinito sto continuando a dire da mesi, e quanto hanno detto tanti altri. Basta ricordare le relazioni dei Nas di pochi mesi fa. Mi assumo comunque tutte le responsabilità di quanto affermato in questo post e chiedo a chiunque (operatori del presidio, organizzazioni sindacali, medici, infermieri, ostetriche, ginecologi, anestesisti, tutti coloro che lavorano all’interno e sanno le cose) voglia di usare tutto quanto detto e contraddire alle affermazioni fatti, che risultano essere il peggiore affronto fatto alla nostra cittadinanza. Non solo viviamo in queste condizioni, ma veniamo anche derisi e beffati. Inaccettabili.

3) in ultimo si è affrontato il problema dei lavori. Ancora deve essere firmato il protocollo con il Provveditorato, ma pare che si sia a buon punto. Ma poco ci credo.

Sono delusa e amareggiata, schifata, offesa e pessimista. Ma sono ancora di più convinta che, purtroppo, per risolvere l’annoso problema dell’Ospedale Capilupi c’è bisogno di gente competente che a questi soggetti abbia il coraggio di sbattere leggi, regolamenti, circolari, ma anche che non chini mai il capo e che le affronti con documenti alla mano. Non accetterò mai la menzogna, ma chi sa deve aiutarmi perché io non sono nessuno in questi tavoli e la parola mia è quella di un cittadino e la loro è quella di un funzionario. 

Ora taglio a corto perché se no il post diventa lungo un chilometro e alla fine vi romperete pure le scatole di leggermi. Ma era doveroso per me informarvi. L’Ospedale si salva con funzionari seri e con gli attributi, non con “scartine” (rubo questa citazione che mi piace troppo assai). E noi fuori ai due golfi ne teniamo parecchie, anzi no perché ai due golfi non ci vengono mai. Noi stiamo a Capri e loro da Napoli sanno che non ci manca niente. ah questi sono quelli che non vincono i concorsi e che hanno le nomine Che vengono pagati per stare in un posto in cui non ci sono mai. 

Buona serata a tutti. Avvelenata, intossicata, ma non mi fermerò.