Ad Anacapri all’interno di una stazione meteorologica gestita dall’Aereonautica Militare vi è un’elisuperficie dove, specialmente in estate, dagli anni cinquanta, atterranno gli elicotteri cosiddetti turistici, e del servizio sanitario del 118. La stazione meteorologica per la posizione è ritenuta strategica e dell’elisuperficie, da anni, l’Aereonautica Militare volontieri la smilitarizzerebbe per affidarla ad un ente pubblico, tipo il Comune di Anacapri, che se la gestisca, casomai  per qualsiasi uso ne vuole fare. Il personale dell’Aereonautica Militare che è a Damecuta ha funzioni esclusivamente del settore meteorologico ed a titolo di cortesia, su autorizzazione dell’ente per il traffico civile, Enac, che autorizza i voli e gli atterraggi  degli elicotteri. Da mesi l’Enac ha proibito gli atterraggi notturni in quanto la pista è dotata di un sistema d’illuminazione insufficiente e li permette solo in estate, ovvero quando la visibilità è eccezionale. Dopo lo stop agli atterraggi notturni, anche del 118, da parte dell’Enac il Comune di Capri sopperì a questa problematica, d’accordo con il Comune di Anacapri, sfruttando l’illuminazione del campo di calcio San Costanzo e dotando il custode di un telecomando per l’accesione e per diverso tempo gli elicotteri del 118 si sono adattati ad atterrare lì. Recentemente a seguito di lavori che interessano il campo sportivo gli atterraggi in sicurezza non sono più possibili e quindi condizioni permettendo vengono autorizzati in emergenza a Damecuta, fermo restando che i due Comuni volevano risolvere il problema dotando la pista di un impianto di illuminazione montato su una piattaforma aerea che costa appena 250mila euro. Questa piattaforma non si è montata ancora con tutto che i due comuni hanno stanziato le somme necessarie dividendone il costo in parti uguali per la Soprintendenza non ne ha approvato il progetto, essendo posto l’elisuperficie sulla Grotta Azzurra tra problemi archeologici e paesaggistici. Negli scorsi giorni si è ripetuta la vicenda che avviene da tempo, ovvero l’elicottero del 118 parte da Napoli arriva a Damecuta mentre il paziente è nell’ambulanza del Capilupi per essere trasferito, non atterra per la scarsa visibilità e se ne torna dietro. Sabato 8 dicembre un paziente con un’emorragia arriva al Capilupi attraverso il 118 e i medici stabiliscono di trasferirlo a terraferma in quanto se vi fosse stato un peggioramento delle condizioni non si sarebbe potuto far nulla o quasi. Pertanto attivano il Core, la centrale del 118, che valuta prima il trasferimento con l’idroambulanza di Circomare Capri, che gode di un personale altamente professionale h24, cosa questa impossibile per le condizioni del mare e poi il trasferimento con la nave grande e lenta per la terraferma, ma, il comandante della stessa per le condizioni del mare e il fatto che il paziente doveva stare nell’ambulanza nel vano garage per tutto il tempo, rifiuta l’intervento ritenendolo per il paziente troppo rischioso. Da qui il primo intervento del 118 che dispone il trasferimento in elicottero mandando il mezzo a Capri quando è già buio e che arriva a Damecuta mentre vi è l’ambulanza ai margini della pista. L’elicotterista del 118, che è dipendente di una società privata che da diversi anni ha l’appalto scaduto e mai rinnovato, per la motivazione della scarsa visibilità torna indietro e il paziente sull’ambulanza fa rientro al Capilupi. Da qui momenti di concitazione e la moglie del paziente, che è un noto medico isolano, contatta il presidente del Comitato Salviamo il Capilupi che si reca in ospedale mentre il giornalista Felice Spinella investe del problema la direzione sanitaria dello stabilimento Capilupi, il dottore Natale De Falco, che non era a conoscenza della situazione che si attiva prontamente, essendo tra l’altro un dirigente medico proveniente proprio dall’emergenza, affinchè venisse trasferito il paziente e confrontandosi con il medico che lo aveva in carico, ovvero il dottor Martinelli che si è fatto in quattro. Intanto al Capilupi arriva la telefonata del delegato alla sanità del Comune di Capri, il dottore Paolo Falco che si assicura del non rischio vita del paziente. Dopo una serie di insistenze ed attendendo il cambio di turno del pilota del 118 viene richiesto un’altra volta l’elicottero dal Capilupi che arriva a Damecuta vede la pista a scarsa visibilità e se ne torna indietro. In questo frangente pensando che il secondo elicottero avrebbe fatto la stessa cosa del primo, com’è poi stato, con un’innumerevole serie di telefonate fatte un po’ da tutti l’unità di crisi della Prefettura investe del problema il centro elicotteri di Aviano vicino Roma che arriva a Damecuta nei tempi necessari per la distanza tra la base militare di sicurezza nazionale e l’eliserficie isolana, carica il paziente con il dottor Martinelli e celermente lo porta a Napoli, rendendosi conto che era l’unico internista in servizio al Capilupi il pilota dell’Aereonautica Militare lo riporta anche indietro, dimostrando anche grande senso di umanità. Di tutta questa serata dell’8 dicembre al Capilupi su facebook sulla pagina di Nuova Capri poco prima della mezzanotte esce un post che racconta cosa è accaduto. L’episodio viene ripreso sulla stampa e in poco ha un eco mediatico che valica i confini di Capri, che, per la malasanità era nei giorni antecedenti l’8 dicembre già uscito su giornali e tv nazionali e estere per la presenza al Capilupi di un topolino che veniva inseguito dagli infermieri. Il Presidente della Regione Campania, il salernitano Vincenzo De Luca, che per Capri sin dalla sua elezione ha fatto sempre chiacchiere e tutto quanto promesso, Capilupi, compreso, l’ha dimenticato nel corso di una conferenza stampa riferisce “Basta con il continuo screditare la sanità campana… a Capri non è successo niente, è stato risolto il problema. Siccome dobbiamo recuperare decenni di inefficienza facciamola finita con lo screditare la sanità campana”, dichiarazione riferita all’intervento dell’elicottero militare e delle sei ore necessarie per trasferire il paziente dal Capilupi al Cardarelli. Una dichiarazione di Vincenzo De Luca, che ha mandato su tutte le furie i cittadini dell’isola che su facebook esasperati dalla sanità a Capri ne ha scritto di tutti i colori, spingendo anche i due sindaci a prendere carta e penna ed a dare una risposta vibrata dal presidente della Regione. Intanto, indignata, la moglie del paziente che ha vissuto sulla sua pelle le sei ore al Capilupi in attesa del trasferimento ha scritto proprio al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, una lettera diventata pubblica: Egr Dott De Luca, Chi le scrive è la moglie del paziente che l’8 dicembre è stato trasferito in elicottero dall’ospedale di Capri al Cardarelli. Mio marito, medico di medicina generale, ha dedicato tutta la sua vita a curare le persone ed ha cresciuto le sue figlie nel rispetto delle istituzioni pubbliche e soprattutto dei suoi operatori. Mi rammarica molto sentire le sue parole con le quali ha minimizzato e prontamente liquidato quanto accaduto all’ospedale di Capri. Si è vero il problema si è risolto ma certamente non grazie a Lei né alla sua amministrazione. Si è risolto solo per l’impegno di semplici persone che si sono fatte in quattro per ottemperare al proprio giuramento, persone che lavorano in situazioni di continua precarietà ed emergenza, persone che sono sottoposte a continue pressioni da parte di noi cittadini che non riusciamo a capire come sulla nostra tanto decantata isola ci sia un ospedale (?)neanche da terzo mondo. I problemi oggi purtroppo dobbiamo imparare a risolverli da soli perché le istituzioni che lei rappresenta non ci tutelano essendo talmente intente a vanagloriarsi da non rendersi conto della triste realtà. Le auguro una vita sempre in buona salute e nel caso contrario di non dover mai capitare in uno di quegli ospedali che la sua scellerata politica ha ridotto a quattro mura fatiscenti. Con nessuna stima nei suoi confronti. Tiziana Semonella. Di quanto verificatosi per i continui disservizi e per il coinvolgimento della politica che non fa il suo ruolo il gruppo Avanti Capri ha detto che: L’attività politica ed amministrativa viene programmata ed attuata secondo precise priorità da portare avanti. La prima di questa è senz’altro la salute pubblica. Noi riteniamo che sia la Regione Campania che il Comune di Capri in questi ultimi quattro anni non lo abbiano fatto. Per l’Isola di Capri, poi, questo discorso è chiaramente rafforzato dalla peculiarità delle problematiche logistiche e di trasporto talvolta e spesso irrisolvibili,  e ci riferiamo soprattutto all’Ospedale con tutti i servizi ambulatoriali, di emergenza anche chirurgica e punto nascite. La situazione negli ultimi anni di Amministrazione Regionale e Comunale è peggiorata e degenerata. Tanto è vero che a Capri si è sentita l’esigenza di far nascere il “Comitato art. 32”, che sta svolgendo un ottimo lavoro e profondendo massimo impegno. Noi della minoranza abbiamo sempre creduto e crediamo che questo debba essere un problema da affrontare e risolvere una volta per tutte. Con tutti i mezzi democratici a disposizione e tutte le prerogative riservate alle istituzioni ed anche ai cittadini. Chiederemo, pertanto, come abbiamo già fatto in passato, la convocazione di un Consiglio Comunale congiunto con il comune di Anacapri per concordare tutte le iniziative e le azioni da fare per contrastare l’inerzia di chi ha competenza specifica in materia. Da consiglieri di minoranza, siamo stati e saremo sempre collaborativi su questo delicato tema, ma ci chiediamo, dopo vari incontri (ai quali noi non siamo stati mai invitati) e, ultimo, quello del 16 novembre, nel quale ad accogliere i sindaci e le Giunte in pompa magna vi erano solo funzionari e non responsabili politici della sanità campana e  dove tutti, alla fine, hanno espresso soddisfazione, questo è il risultato ottenuto? Che fine ha fatto la Delibera di Consiglio n. 44 del 7 giugno, votata, responsabilmente, anche dal nostro gruppo consiliare di minoranza, che ha impegnato ingenti somme comunali, circa duecentomila euro per l’illuminazione dell’eliporto? Ancora, che fine ha fatto quella commissione permanente sulla sanità istituita proprio nell’ambito del Consiglio Comunale congiunto richiesto da nostro Gruppo di minoranza? Infine che fine ha fatto il protocollo d’intesa sulla sanità firmato tra De Luca e le Isole Minori, annunciato in Consiglio e tanto pubblicizzato? Per ciò che riguarda Il Presidente De Luca, oltre alla ferma condanna delle parole che ha improvvidamente  espresso,  noi ci limitiamo a dire che  può dire quel che vuole su una presunta azione di screditamento della sanità campana, il risultato della sua politica è sotto gli occhi di tutti e non ha bisogno di commenti. Questo gruppo se non verranno trovate le soluzioni necessarie per il Capilupi e il suo funzionamento è determinato a chiedere un Consiglio Comunale congiunto con il Comune di Anacapri per contrastare con tutti i mezzi democratici a disposizione contro la malasanità e per eventuali nuovi iniziative per l’attuazione della messa in opera per la piattaforma dell’eliporto e perchè per valutare una gestione comune dell’elisuperficie. Venerdì mattina è stato rinviato il previsto Consiglio Comunale a lunedì prossimo in quanto sarebbe stata convocata una riunione in Regione Campania a Santa Lucia dal presidente Vincenzo De Luca che non sarà però presente, bensì rappresentato dall’Assessore Regionale alla Sanità e dal suo Capo di Gabinetto a cui parteciperanno per l’ufficio tecnico dell’Asl Siola e De Felice, Peppe Russo capodipartimento che sovrintende a tutti gli ospedali dell’Asl Napoli 1 e direttore dell’Ospedale del Mare, Nunzio Quinto direttore sanitario del Loreto Mare, Natale De Falco direttore sanitario dello stabilimento del Capilupi, i sindaci dei due Comuni, Gianni De Martino con il delegato alla sanità Paolo Falco e Franco Cerrotta che dovrebbero arrivare in Regione anche con qualche assessore della giunta municipale e consiglieri di opposizione di Anacapri, il capogruppo Marino Lembo di Avanti Capri con Ludovica Di Meglio e il presidente del Comitato Salviamo il Capilupi Concetta Spatola.