Giovedì 23 maggio, l’ambulanza di Italy Emergenza che è presente al Capilupi per i trasporti interni, ovvero dal nosocomio all’eliporto o all’idroambulanza, oppure verso Napoli con la nave, si trovava a terraferma per altre esigenze, ovvero prelevare sacche di sangue da portare poi al Capilupi. In tarda mattinata dal Capilupi è partita l’ambulanza del 118 per il trasferimento di un paziente in codice rosso dall’ospedale all’eliporto, cosa questa che è avvenuta in circa mezzora. Mentre l’ambulanza del 118 effettuava il trasferimento delle sacche di sangue,di cui non doveva occuparsi, nell’ambito dell’organizzazione sanitaria è arrivata una richiesta di soccorso per un’altra emergenza che l’ambulanza ed il personale del 118 hanno potuto affrontare solo dopo quasi un’ora dalla chiamata, trovandosi davanti non più una persona da soccorrere bensì un cadavere.

E’ assurdo che per prelevare sacche di sangue a Napoli per il Capilupi non si sia data la possibilità ad un’ammalata di salvarsi la vita senza attendere troppo tempo per l’ambulanza e gli operatori del 118 giunti dopo il decesso. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità di chi ha deciso che quel giorno l’ambulanza di Italy Emergenza doveva recarsi a Napoli per prelevare sacche di sangue invece di restare a Capri a fare il suo lavoro. Le sacche di sangue possono essere trasportate con le vetture dell’Asl, che sono designate per questo servizio.