IL PONTILE NON VA NEL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE
deciderà la Regione dove dovranno attraccare
i charter della penisola sorrentina e costiera amalfitana

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, diretto dal Tenente di Vascello Antonio Ricci, attraverso il responsabile della sezione tecnica, il Luogotenente Vincenzo Vitiello, aveva preannunciato al Comune di Capri, che con il nuovo anno vi era la necessità di delocalizzare il traffico diportistico nel punto di sbarco al Molo Pennello, con quello dei charter, in altra zona ai fini della sicurezza tra questo tipo di mezzi e quelli di linea. Da qui senza attendere la comunicazione ufficiale del 2 gennaio il vicesindaco Ciro Lembo, a fine luglio scorso, supportato dalla giunta municipale ad eccezione dell’assessore Salvatore Ciuccio, ipotizzò di realizzare un pontile amovibile per il periodo estivo che sarebbe stato il prolungamento di quello del noleggio di “Geppy”, in effetti un prolungamento quindi di quello dei Bagni di Tiberio, affinchè questo tipo di sbarco ed imbarco avvenisse al di fuori del porto commerciale e turistico. Questa scelta del vicesindaco ad ottobre si tramutò in una determina dove solertemente l’ufficio lavori pubblici dette incarico di progettare il pontile all’ingegnere Giuseppe De Angelis di Sant’Agnello a fronte di 40mila euro. Da qui si sollevarono una serie di proteste in quanto il pontile dove dovevano attraccare centianaia di imbarcazioni, era situato in corrispondenza dello scivolo per i portatori di handicap per il loro accesso a mare, dello stabilimento balneare le Ondine e peggio ancora di fronte allo stabilimento dello Smeraldo, che, davanti ad un moto ondoso rilevante anche per quel po’ di spiaggia libera che insiste prima delle Ondine, avrebbe leso da una parte le attività commerciali che insistono in quel piccolo specchio d’acqua e reso probabilmente inutilizzabile lo scivolo degli handicappati e la spiaggia libera. Il vicesindaco Ciro Lembo, davanti a tutte queste dimostranze da una parte e davanti invece alle richieste di coloro che condividevano le preoccupazioni dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, spiegò con chiarezza che certamente quella del pontile amovibile era la soluzione più facile ma certamente non l’unica. Infatti il vicesindaco Ciro Lembo, che ha anche la delega al demanio ed ai lavori pubblici, rappresentò che vi erano anche delle soluzioni alternative, ovvero realizzare un pontile sempre amovibile fuori al porto turistico che però richiedeva un lungo percorso dei turisti per imbarcare e sbarcare a Marina Grande ed una soluzione intermedia rappresentata dal realizzare il pontile sulla scogliera dopo lo Smeraldo aprendo un varco nel porto commerciale all’altezza di dove ormeggiano i mezzi veloci della Snav. In una recente riunione di maggioranza alla soluzione del pontile davanti allo Smeraldo un po’ tutti i consiglieri si sono detti contrari ed infatti il progetto non è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Capri lasciando oggi decidere alla Regione Campania se realizzare nel porto turistico, ad esempio nella darsena piccola, il punto di sbarco ed imbarco a danno delle imbarcazioni che in estate sono ad appannaggio di un turismo di alto livello. Anche, perchè, tra l’altro e non è un fattore da poco, vi è la scadenza della concessione demaniale al 31 dicembre di quest’anno del porto turistico e quindi sarebbe un po’ difficile opporsi come Comune alla Regione Campania. Il costo del pontile amovibile ovunque si volesse realizzare ha un costo di circa 1milione di euro un costo questo rilevante che dall’incasso dei cosiddetti diritti di sbarco e dalla possibilità di incasso di un contributo di sbarco che viene oggi evaso in due stagioni verrebbe abbondantemente ammortizzato, personale compreso per gestirlo.