La vicenda dei bambini che dopo aver consumato il 16 ottobre scorso un arista di maiale alla genovese, come seconda portata, alla mensa scolastica dell’Istituto Vincenzo Gemito di Anacapri che sono ricorsi il giorno successivo in massa per malessere gastrointestinale alle cure del Capilupi e dopo che è stata accertata la responsabilità di nessun fornitore bensì di chi, il cuoco, aveva cucinato il prodotto il giorno antecedente alla somministrazione, facendolo raffreddare all’aria e poi ponendolo in un frigo di cui non si sa ancora se funzionava bene o no, ha spinto i rappresentiti di tutte le classi a scrivere al Comune di Anacapri, alla preside dell’Istituto Vincenzo Gemito ed ai fornitori nonchè a chi si occupa della cosiddetta Hccp, ovvero le procedure alimentari di salvaguardia. Nella lettera ed in base alle analisi che l’Asl ha effettuato sull’arista di maiale è emerso che il prodotto consegnato, non cotto, non aveva una carica batterica significativa, anzi, ma che invece sui campioni di quello cotto, i valori erano fortemente superati, a tal punto che quel secondo non andava servito alla mensa dei bambini. Ammettendo il cuoco la sua responsabilità e dicendo che aveva sempre fatto così, ovvero cucinato il giorno antecedente alla somministrazione per i lunghi tempi di cottura l’arista di maiale, questa è sparita dal menù ed alla vicenda si è messo un punto, che però visto che i genitori dei bambini che sono stati male sono parti lese hanno chiesto che la gestione della mensa cambi. Innanzitutto i rappresentanti dei genitori hanno messo in evidenza che “ci è stato riferito da alcuni genitori che spesso vengono lasciate bottiglie d’acqua in confezione pet, nella sala refezione sui tavoli e, nel pomeriggio vengono esposte a raggi solari, per poi essere servite il giorno successivo agli alunni, lo stesso vale per deposito acqua che è posto nello stesso locale refezione; ci è stato riferito da molti genitori che, da tempo, l’area esterna adiacente al locale cucina viene adibito dalla ditta Anacapri Servizi a punto racoclta rifiuti e a deposito di veicoli, che non ripuliti correttamente, rilasciano odori sgradevoli impedendo l’apertura delle finestre che affacciano sull’area; l’intera zona descritta al punto precedente vive uno stato di abbandono di rifiuti ingombranti; nell’Istituto I.I.S.S. Axel MUnthe edificio confinante con il locale mensa e cucina vi è stata una disinfestazione; il locale ristorante e refezione è privo di zanzariera e/o altro metodo anti intrusione di animali.” Le richieste dei rappresentiti di tutte le classi con la loro lettera sono che il responsabile del servizio mensa provveda a controllare le merci acquistate, fornitore per fornitore, in base alla gara di appalto che il Comune ha svolto, evitando acquisti di merci “fresche” antecedentemente al giorno di somministrazione visto che tra l’altro la mensa comunale non è dotata di un abbattitore. Inoltre che il responsabile deputato all’hccp effettui controlli maggiormente incisivi ed a sorpresa. I rappresentanti dei genitori hanno chiesto anche che vengano rispettate le norme di igiene e sicurezza all’interno dei locali cucina e mensa ed all’esterno, che le ditte fornitrici rispettino il capitolato di appalto delle forniture. Infine che venga istituito un regolamento mensa che preveda la commissione mensa per il controllo qualitativo e di gradimento della refezione con un tavolo di lavoro che veda la partecipazione anche dei rappresentanti degli alunni ed infine che la preside adempia a tutte le normative e direttive ministeriali in termini di sicurezza e gradimento alimentare del servizio mensa. Insomma in pratica i rappresentanti dei genitori chiedono che quello che è accaduto ai bambini non si ripeta più e che il servizio di refezione diventi un’eccellenza, anche, se, al Comune di Anacapri c’è chi sostiene che nessuno è interessato a svolgere questo servizio e che quindi l’attuale cuoco è una mosca bianca.