AL CAPILUPI POSTI PER IL COVID19
l’associazione Tecnici & Progettisti presenta
un progetto per realizzare posti di terapia
sub-intensiva per i pazienti isolani

L’Associazione Tecnici & Progettisti Isola di Capri, presieduta dall’architetto Massimo Esposito, ha presentato ai due sindaci isolani, Marino Lembo e Alessandro Scoppa una proposta per realizzare all’ospedale Capilupi reparti di terapia sub-intensiva per l’individuazione, l’isolamento ed il ricovero di pazienti sospetti/confermati da Covid-19. La progettazione è stata realizzata dall’architetto Gianvito Conte che insieme ad altri professionisti capresi ha elaborato lo studio tecnico ora all’attenzione delle amministrazioni comunali isolane. Il progetto prevede la realizzazione di 8 posti di terapia sub-intensiva.
Come scritto nella relazione trattasi la proposta di progettazione e realizzazione di reparti dedicati alla terapia sub-intensiva (all’interno del complesso P.O. G. Capilupi) per l’individuazione, l’isolamento ed il ricovero di pazienti sospetti/confermati da Covid-19.
Con un previsione di posti letto dedicati (in numero limitato e rapportato alla probabile percentuale di contagiati residenti/stazionari sull’Isola di Capri) da utilizzare nei seguenti casi:
– l’isolamento domiciliare non è possibile o è inadeguato (unità abitativa di dimensione tali da non consentire l’isolamento del soggetto dagli altri abitanti e con rischi concreti di insorgenza di casi secondari);
– Il ricovero di pazienti non bisognosi di un trattamento non-invasivo (più impegnativo) o invasivo, cosi come previsto nei casi critici, ma che necessitano comunque di uno stretto e costante monitoraggio e mantenimento delle funzioni vitali (ove non sia possibile l’assistenza sanitaria domiciliare) al fine di evitare complicanze maggiori;
– I posti letto/le camere di degenza disponibili nel presidio ospedaliero non garantiscono l’opportuno isolamento del paziente da altri pazienti e dagli operatori sanitari;
Si tratterebbe, dunque, di una unità intermedia tra la degenza ordinaria e il trattamento intensivo con il monitoraggio dei segni vitali ed, eventualmente, anche con la possibilità di ventilazione non- invasiva (NIV – in primis, con maschera oro nasale, e se sono disponibili personale, mezzi e dotazioni adeguati, con total face o casco), in attesa di un eventuale trasferimento protetto a terraferma, in caso di ricovero in terapia intensiva presso strutture ospedaliere più complesse.

OBIETTIVI
Con la realizzazione e l’esercizio a regime dei reparti di terapia sub-intensiva si pone il raggiungimento di importanti obiettivi strategici in una situazione emergenziale mai vissuta prima d’ora, con l’offerta di servizi assistenziali di primo soccorso e di prima assistenza alla popolazione residente e ai casi sospetti/confermati da Civid-19, mediante, in particolare:
a) L’attivazione di funzioni sanitarie e/o socio-sanitarie aggiuntive rispetto a quelle esistenti, assolutamente necessarie, considerati il contesto isolano e le oggettive difficoltà connesse, soprattutto nel periodo invernale, al trasporto via mare, alla logistica e alla totale assenza di posti di isolamento nel complesso ospedaliero;
b) la modifica della tipologia di un numero limitato (quattro) di posti letto esistenti e la creazione di nuovi posti letto (circa quattro), specificamente dedicati alla terapia sub- intensiva;
c) l’effettuazione, in totale sicurezza, delle seguenti attività: accettazione e diagnosi (sia mediante approccio sindromico sia clinico-strumentale), classificazione del paziente in base al grado di esposizione e al rischio di trasmissione, avvio del percorso assistenziale ed attuazione immediata dei provvedimenti terapeutici più adeguati, valutazione del trasferimento protetto presso una struttura ospedaliera più complessa ed attrezzata;
d) il monitoraggio e la stabilizzazione dei pazienti più a rischio e/o che presentano criticità tali da richiedere assistenza sanitaria h. 24;
e) un sistema informativo e di interscambio con le strutture ospedalieri a terraferma;
f) il decongestionamento dei reparti di terapia intensiva a terraferma e il trasferimento dei pazienti più critici solo in caso di necessità;
g) il trasferimento di eventuali pazienti, una volta che abbiano superato il periodo di ricovero nei reparti di terapia intensiva a terraferma, ma non in grado ancora di proseguire la degenza in un reparto ordinario;
h) la progettazione/realizzazione dei reparti e l’acquisto/fornitura di apparecchiature, con la supervisione ed il coordinamento dell’ASL di competenza e con costi ed oneri a completo carico dei Comuni e della popolazione isolana, grazie anche ad una campagna crowfunding già in corso. Senza, dunque, incidere sul bilancio dell’amministrazione regionale;
i) L’utilizzo del personale medico, non-medico, infermieristico ed ausiliario già in dotazione al Presidio, con l’individuazione di ulteriori figure professionali disponibili a collaborare all’iniziativa.
REQUISITI GENERALI STRUTTURALI
– Individuazione degli spazi interni al complesso ospedaliero, tali da garantire l’isolamento ed il bio-contenimento rispetto agli altri reparti in funzione;
– Suddivisione interna dei suddetti spazi mediante compartimenti (almeno: alloggiamento paziente, decontaminazione individuale, cambio indumenti, alloggiamento apparecchiature e stoccaggio farmaci, ecc.) e con percorsi dedicati;
– Adeguamento camere esistenti e nuove camere per l’isolamento, anche eventualmente di tipo mobile e rapidamente dispiegabile, per realizzare aree di bio-contenimento. In particolare:
Le camere al PRIMO PIANO sono già attrezzate con 4 posti letto e dotate di impianti (compresi gas medicali, quali vuoto ed ossigeno). Sarà sufficiente garantire la pressione negativa all’interno delle stesse (con un minimo adeguamento impiantistico) ed sistemare alcune separazioni interne per un miglior isolamento e bio-contenimento con il restante reparto di degenza.
Gli spazi al PIANO TERRA (in aderenza all’attuale PS), godono di un ingresso separato, già sono previsti di allaccio in fogna e fanno parte dell’ala semi-nuova, i cui solai interpiano (tra l’altro il piano superiore è inutilizzato) sono in buone condizioni statiche.
Occorrerà dunque:
a) realizzare alcune separazioni con le zone dell’ex cantiere e alcune tramezzature interne per la creazione di compartimenti ed aree di lavoro,
b) rivestire pavimenti, pareti e soffitti;
c) posizionare, all’interno degli spazi, camere di bio-contenimento fisse o di tipo mobile. Oltre, infine, alle necessarie dotazioni impiantistiche (alle spalle delle murature perimetrali ed in prossimità dell’attuale PS sono presenti i quadri di comando e linee principali da cui partire con le necessarie derivazioni). In tali spazi si potrebbero ricavare almeno altri 4 posti letto.
In tutto si potranno avere almeno 8 posti letto di terapia sub-intensiva.
L’idea dell’Associazione Tecnici & Progettisti Isola di Capri e dell’architetto Gianvito Conte è certamente buona ed ovviamente chi progetta come le pubbliche amministrazioni, ed in questo caso, quella di Capri ed Anacapri, devono scontrarsi con ben altri problemi, ovvero che i malati non potrebbero ricevere adeguata assistenza, visto che il personale non c’è. Un reparto di terapia (sub) intensiva non è solo l’esercizio intellettuale di un gruppo di tecnici, o un deposito per apparecchiature donate da cittadini volenterosi (ma, chiaramente, inesperti): è, invece, un’entità organizzativa complessa, che deve offrire un prodotto finale sicuro (la salute del paziente). Occorrono pareri tecnici preventivi e percorsi gestionali certi, altrimenti si impedisce ai pazienti di curarsi dove le garanzie assistenziali sono certamente migliori. E questo, a prescindere dai costi di impianto e di gestione, che – anche in un’ottica meno restrittiva di quella strettamente economicistica – debbono comunque essere parametrati ad un’utenza oscillante tra 15mila e 40mila persone; e dando per scontato che il personale svolga la propria attività a Capri come corollario di quella svolta in un ospedale di livello superiore (per garantire la qualità delle cure). Sarà possibile? I dubbi sono tanti ma l’iniziativa è lodevole.