A seguito della vicenda giudiziaria che vede coinvolti per una serie di reati il primo cittadino Gianni De Martino, il vicesindaco Roberto Bozzaotre, che tra l’altro ha la delega al contenzioso, l’assessore Caterina Mansi, e gli ex assessori della Primavera Anna De Simone e Vincenzo Ruggiero, accompagnati dall’ex responsabile dell’urbanistica, oggi agli arresti domiciliari e pluridenunciato per una serie di falsi, l’architetto Massimo Stroscio, la Primavera, attraverso un post su facebook, del vicesindaco Roberto Bozzaotre, l’ha messa sulla pietà umana, scrivendo, sono molto amareggiato per la vicenda che mi ha coinvolto. La politica deve avere sempre un lato umano. È passato tanto tempo non ricordo granché se non che dietro a quella decisione ci fu la scelta di non aggiungere altre sofferenze ad una persona che si trovava in gravissime condizioni di salute. Sono certo tutto sia avvenuto nel pieno rispetto delle leggi e che pertanto saremo in grado di chiarire ogni cosa. In ogni singolo giorno di questa avventura ho dato tutto me stesso rispettando tutti e non violerei la legge neanche sotto tortura. Chi mi conosce lo sa. Pazienza per chi racconterà questa vicenda a modo suo, approfittandone per sputtanarmi. Del resto è il destino che tocca a quelli che non scendono a patti con nessuno, specie con certa gentaglia. Leggendo con attenzione il post si smuovono le coscienze, nel senso che un politico può dire, anche se non dovrebbe farlo ed osservare la legge più del comune cittadino, se ho sbagliato l’abbiamo fatto perchè dietro a quella decisione ci fu la scelta di non aggiungere altre sofferenze ad una persona che si trovava in gravissime condizioni di salute, ma farlo per tutti i cittadini, a partire dai poveri cristi. Ovvero, quando il sindaco di Capri Gianni De Martino dichiara pubblicamente, che sono tanti i cittadini che bussano alla sua porta al Comune chiedendo aiuto per abbattimenti ed acquisizioni, lui risponde, che purtroppo ci sono le leggi che impediscono di aiutarli, non è normale che per un caso si usa il senso di umanità e per altri no, i cittadini non sono così ignoranti da bersela e dall’altra parte sembra che la Primavera se la canti e se la suoni. Gli amministratori pubblici, il sindaco Gianni De Martino, il vicesindaco Roberto Bozzaotre, che tra l’altro ha la delega al contenzioso e probabilmente, essendo laureato in legge e seppur non è avvocato, perchè per quattro volte è stato bocciato all’esame di Stato per diventarlo, capendone quanto basta, è da presumere sia stato l’artefice dell’atto amministrativo, l’assessore Caterina Mansi, e gli ex assessori della Primavera Anna De Simone e Vincenzo Ruggiero, hanno ricevuto dal Pubblico Ministero Francesco Raffaele, della II sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli, diretta dal Procuratore Giovanni Melillo, l’avviso di conclusione delle indagini che dà loro la possibilità, entro venti giorni di sedersi non sul banco degli imputati ma sulla sedia di fronte al giudice inquirente con i propri legali e di spiegare perchè gli atti sono legittimi secondo il politico. In effetti gli amministratori comunali sono accusati perchè avrebbero dovuto astenersi dal fare una delibera di giunta del 2016 che sospendeva lo sgombero dell’appartamento abusivo.

Gianni de Martino

La delibera è stata suffragata dalla segretaria comunale, Giulia Di Matteo, che con il suo visto ha dato legittimità dell’atto, in quanto questa figura è come un notaio, scelta in un albo della Prefettura e dovrebbe assistere il sindaco e la giunta, in ogni suo atto affinchè non vengano commessi errori sul piano giuridico. La delibera del 2016, intorno cui ruota se gli amministratori comunali si siederanno o meno sul banco degli imputati, gode del parere favorevole dell’ufficio tecnico dell’epoca, ovvero dell’architetto Massimo Stroscio. Lo stesso architetto Massimo Stroscio che ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, per essere stato l’artefice della transazione con la signora poi deceduta. In effetti in tutta questa vicenda emerge solo che è stata utilizzata eguaglianza per tutti i cittadini su un aspetto, ovvero che essendo la procedura di acquisizione propedeutica per la demolizione, a nessuno è stato richiesto il pagamento del canone dichiarando l’opera abusiva di interesse pubblico e restituendola al cittadino stesso che ne avrebbe pagato un fitto. Questo è per tutti i cittadini da sempre e con tutte le amministrazioni comunali. Poi, sulla particolarità di come sia stata fatta la transazione, è emblematico, attraverso gli atti ideati e realizzati dall’architetto Massimo Stroscio, che il legale di fiducia del Comune, l’avvocato Tonino Lembo, ritenendo che l’accordo stesso, come dimostrato dalle indagini, andasse contro gli interessi dell’ente pubblico, non volle accettarlo limitandosi ad una presa visione della transazione.

tutti gli indagati: Roberto Bozzaotre, Vincenzo Ruggiero, Anna De Simone, Caterina Mansi, il sindaco Gianni De Martino

Un grande lavoro quello delle fiamme gialle della Tenenza di Capri, diretta dal Luogotenente Pietro Varlese, ascoltando diverse persone in fase di indagini, tra cui l’avvocato Tonino Lembo, ha portato avanti tutte le indagini, in una materia così complicata. Il post su facebook del vicesindaco Roberto Bozzaotre potrebbe suonare, come quando il primo cittadino di Capri, Gianni De Martino, trovandosi imputato in campagna elettorale come tecnico privato dell’allora padrone del Napoli Calcio, disse che era tutta una falsità, mentendo ai capresi che gli credettero, ed infatti per quella falsità è sul banco degli imputati godendo anche della mancata costituzione di parte civile del Comune di Capri. Certamente quel che dice Bozzaotre potrebbe essere creduto nel momento in cui il sindaco e la giunta anche in altri casi avessero commesso reati per aiutare il cittadino povero cristo, cosa questa di cui non si ha notizia e che nessuno può dire.

Gli amministratori comunali sono quindi accusati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e il concorso, perchè avrebbero compiuto un falso in una delibera di giunta, attuando una delibera di consiglio comunale, in carenza di tutte le condizioni, ovvero, senza che fossero state rispettate tutte le richieste condizioni per l’attuazione della stessa, in una pratica di un privato cittadino. Mentre l’architetto Massimo Stroscio, all’epoca dei fatti deus ex machina dell’ufficio tecnico e quindi dell’edilizia a Capri, nominato dal primo cittadino in quel ruolo, avrebbe compiuto oltre ad una falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici anche, ed in concorso, un abuso in atto pubblico.