Facce bianche al Comune di Capri dove stamane i Vigili Urbani hanno notificato una serie di avvisi di conclusione delle indagini che hanno interessato la cosiddetta stanza dei bottoni della politica, sindaco e giunta comunale. Il Pubblico Ministero Francesco Raffaele, della II sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli,  ha notificato la conclusione delle indagini per il procedimento penale n. 13741, al primo cittadino Gianni De Martino, al vicesindaco Roberto Bozzaotre, assessore Caterina Mansi, agli ex assessori Anna De Simone e Vincenzo Ruggiero ed all’ex responsabile dell’urbanistica, oggi agli arresti domiciliari per un’altra vicenda, architetto Massimo Stroscio, a seguito di una complessa indagine della Tenenza della Guardia di Finanza di Capri diretta dal Luogotenente Pietro Varlese.

il sindaco Gianni De Martino

I Finanzieri di Capri per mesi hanno condotto le indagini ricostruendo tutta la vicenda e forti anche della collaborazione dell’avvocato del Comune di Capri Tonino Lembo che non si è sottratto in fase di interrogatorio ed a cui all’epoca dei fatti si volle far digerire un accordo che questi non volle condividere, in quanto non era di interesse per il Comune che aveva già speso soldi per far valere le sue ragioni e si sarebbe trovato parte lesa, come poi si è dimostrato. I reati a cui dovranno rispondere sindaco e giunta municipale riguardano la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e il concorso, perchè avrebbero compiuto un falso in una delibera di giunta attuando una delibera di consiglio comunale in carenza di tutte le condizioni ovvero senza che fossero state rispettate tutte le richieste condizioni per l’attuazione della stessa in una pratica di un privato cittadino.

tutti gli indagati: Roberto Bozzaotre, Vincenzo Ruggiero, Anna De Simone, Caterina Mansi, il sindaco Gianni De Martino

Mentre Massimo Stroscio avrebbe compiuto oltre ad una falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici anche, ed in concorso, un abuso in atto pubblico.

architetto Massimo Stroscio

La notifica all’architetto Massimo Stroscio, da oltre due mesi agli arresti domiciliari nella sua abitazione napoletana, è risultata un’ennesima mazzata per chi già ha una serie di guai giudiziari, e da braccio operativo del sindaco Gianni De Martino che lo aveva messo a capo dell’ufficio tecnico di edilizia privata diventato il deus ex machina dell’edilizia è oggi relegato agli arresti. Al momento, essendo usciti dalla Primavera Anna De Simone e Vincenzo Ruggiero ed essendo stati sostituiti con la nomina ad assessore Manuela Massa e Antonino Esposito  la giunta comunale potrebbe riunirsi solo con due dei cinque componenti essendone tre indagati per la costituzione di parte civile, quindi non ci sarebbero i cossiddetti numeri neanche per riunire la giunta municipale. Con l’avviso delle conclusioni delle indagini, per la prima volta, oltre al sindaco che ha un procedimento a suo carico per un falso tra la campagna elettorale e la nomina a sindaco, buona parte dell’attuale giunta municipale si trova a dover salire lo scalone della Procura della Repubblica per rispondere di un’accusa molto grave ovvero aver compiuto un falso ideologico. Cosa accadrà nelle prossime ore non si sa bene ma certamente dopo il fallimento politico della Primavera e dei suoi tanti e simpatici proclami elettorali sembra ora iniziare la fase che tutti i nodi vengono al pettine.