AL PORTO 1MILIONE DI EURO PRENDEVA ALTRE STRADE,
MA SI DEVONO RECUPERARE ANCHE OLTRE 300MILA EURO
saltano fuori sentenze di condanna a pagare di primo grado mai eseguite nei confronti di Costantino Federico
e società a lui vicine, poi cessate

Altro che inchiesta su soldi che vanno in una sola direzione, dalle gonfie casse del porto turistico a quelle della Capri Servizi ed addirittura inspiegabilmente alla Anacapri Servizi, coinvolgimento di decine di persone, faccendieri e chi più ne ha più ne metta, oltre ad una serie di operazioni per arricchirsi illecitamente e personalmente. Nell’immaginario collettivo il porto turistico con la svolta del 2014 doveva essere una società comunale fiore all’occhiello, gestita all’insegna della più grande trasparenza, legalità, ma davanti ad una grande produttività con incassi da capogiro una bella fetta di soldi metteva le ali per volare in diverse direzioni, pubbliche e private. I Carabinieri della Stazione di Capri, con decine di interrogatori presso la loro caserma di via Provinciale Marina Grande, che non potevano passare inosservati, e negli uffici della Procura della Repubblica a Napoli, acquisizioni di documentazioni ufficiali e partendo da un semplice file recuperato su un computer dove era stato cancellato, ma non al punto di non essere recuperato, stanno dimostrando una professionalità che va oltre quella che ci si poteva aspettare, quindi i Magistrati inquirenti della Procura della Repubblica di Napoli hanno fatto una scoperta sensazionale. Hanno scoperto che a Capri esiste l’associazione a delinquere, questo sarebbe il secondo caso probabilmente stando alle notizie di stampa nazionale dello scorso aprile, che poi si sono dimostrate vere come è avvenuto nelle ultime ore. I protagonisti di questa vicenda sono tutti elementi di spicco vicini all’amministrazione comunale di quello che nel 2014 era sindaco di Capri, Gianni De Martino. Questa vicenda che vede i presunti reati di distrazione di fondi pubblici ed il falso in bilancio, oltre ad altri reati, come l’appropriazione indebita, il tutto per oltre un milione di euro, certamente per le società Porto Turistico di Capri spa e la Capri Servizi srl, entrambe di proprietà esclusiva del Comune di Capri, e, per ben più di una decina di personaggi, non è l’unica che meriterebbe un tg nazionale. Che ne è di quest’inchiesta c’è da presumere che sia dietro le altre, seppur questa riveste particolare importanza perchè c’è movimento per somme da capogiro di denaro, finito anche nelle tasche di qualcuno che è stato scoperto. Tra l’altro proprio a causa di questa vicenda la Capri Servizi che non avrà più un tesoretto che sottobanco proveniva dal porto turistico si appresta a chiudere il bilancio in passivo. Alla fine sembra che la cassa del porto turistico era la cassa per tutti e per tutto. Servivano soldi? Nessun problema con un escamotage si apriva il cassetto e si prendevano. Quello che è da brivido e che l’amministrazione De Martino del porto turistico si riempiva la bocca che era tutto trasparente, alla luce del sole, lineare, e faceva la morale a destra e sinistra… menomale… e costoro che non risparmiavano occasione per puntare l’indice non parlano più. Subito dopo l’inizio della gestione della piccola struttura portuale dal 2014 da parte dell’amministrazione di Gianni De Martino il porto turistico venne caratterizzato dall’essere il bancomat dell’amministrazione comunale, dove il porto turistico sopperiva alle esigenze economiche di spettacoli, contributi e quant’altro e non ultime una serie di assunzioni che passate alla verifica della Magistratura hanno portato sul banco degli imputati il direttore primaverino Fabrizio De Maddi, il consigliere di amministrazione Costantino Esposito e il consulente del lavoro esterno alla società Luigi De Martino con tanto di costituzione di parte civile da parte della nuova amministrazione comunale, che è un atto forte, ma generalmente dovuto, a tutela della parte lesa. Dovuto, per quanto si è creato anche un giallo giudiziario, ovvero se da una parte la Magistratura trasmette gli atti al Comune di Capri come parte lesa essendo il proprietario pubblico della società, e questo si costituisce parte civile, dall’altra fa la stessa cosa la Porto Turistico di Capri Spa, quindi sembra che quest’ultima doveva costitursi parte civile e non il Comune, perchè sembra una duplicazione. Ci sarebbe da scrivere un libro sulla gestione del porto turistico dal 2014 al 2019 da parte dell’amministrazione scelta dal sindaco De Martino, ma non è tutto. Una vicenda di malaffare che fa capire quanto è stato importante per l’amministrazione comunale targata Gianni De Martino, coinvolta in processi edilizi e non solo attraverso il suo cerchio magico, governare Capri dal 2014 al 2019 e come sarebbe stato importante far perdere le elezioni all’attuale sindaco Marino Lembo per garantire all’amministrazione comunale targata Gianni De Martino rivincere, seppur con un candidato diverso, ma con lo zoccolo duro di quell’amministrazione ormai passata, dove per diversi elementi, di quello che era il cerchio magico, potrebbe esserci l’associazione a delinquere, che questa volta potrebbe riguardare non più solo Capri ma anche altre strade, che portano più in alto. La differenza tra questa vicenda di malaffare, sporca, e quella che ora verrà illustrata è che la seconda fa capire cosa significa stare in politica a Capri, dove, ogni mondo è paese, dove si anelano nuovi personaggi, dove, per ora Carabinieri e Magistratura non sono arrivati neanche ad indagare per verificare tutta questa storia e se vi siano responsabilità, forse perchè hanno trovato qualcosa di troppo grande e quindi non hanno visto un’altra situazione, per molti giudicata minore, ma certamente da verificare e significativa se 300mila euro sono significativi. Veniamo ai fatti.
La Porto Turistico di Capri Spa, di cui è presidente all’epoca dei fatti, l’avvocato Emilio Ruotolo, quello che fino a qualche anno fa era tra gli uomini più potenti se non il più potente, nel 2006 adì al Giudice del Tribunale Civile di Napoli, alla XII sezione civile, Giudice Monocratico Lucia Sorrentino, citando in giudizio la società, difesa dall’avvocato Giacomo Passaro, Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl. Società questa proprietaria del giornale Seracittà. Seracittà era un free press a grande diffusione, decine di migliaia di copie distribuite dal lunedì al venerdì (come si legge su internet all’indirizzo: https://www.millecanali.it/federico-fra-tele-capri-e-seracitta), che rappresentava il primo quotidiano gratuito del pomeriggio, edito e diffuso a Napoli con grande successo e con i suoi “strilloni” agli angoli delle strade e dei semafori, ma anche a Capri, direttore responsabile del quotidiano che ne era l’ideatore Costantino Federico, difeso dall’avvocato Nicola Lafranceschina. La Porto Turistico di Capri Spa attraverso il suo legale, avvocato Riccardo Sgobbo, a giugno del 2006, chiese con una citazione una condanna ad 1milione e 500mila euro alla Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl ed a Costantino Federico. Nella sentenza, pubblicata nel 2012, il giudice riconosce alla Porto Turistico Spa, le cui ragioni era state promosse dall’avvocato Riccardo Sgobbo, un risarcimento del danno pari ad euro 200mila oltre ad interessi legali alla data di pubblicazione della sentenza, in solido tra Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl e Costantino Federico ed inoltre a titolo di sanzione pecunaria per il Costantino Federico, direttore responsabile di questa testata 25mila euro. Il Giudice Monocratico Lucia Sorrentino, dispose anche la pubblicazione della sentenza per una volta sul quotidiano Il Mattino entro trenta giorni dalla pubblicazione della sentenza, cosa questa probabilmente mai avvenuta, ed infine condannanti alle spese di lite per circa 12mila euro. La sentenza venne spedita per posta, la classica busta verde, venne ricevuta dai condannati e da chi aveva vinto la causa, quindi, tutte le parti erano a conoscenza di quanto dopo 6 anni di udienze aveva deciso il Giudice Monocratico in merito agli articoli pubblicati sul quotidiano del pomeriggio Sera Città, che poi chiuderà. La Porto Turistico di Capri Spa, presieduta all’epoca dall’avvocato Emilio Ruotolo ha giustamente pagato la parcella professionale all’avvocato Riccardo Sgobbo, ovviamente dalle casse del porto turistico, che all’epoca era una società di diritto privato ma pubblica, perchè la proprietà era al 51% del Comune di Capri ed al 49% di Invitalia, una società quest’ultima dell’allora Ministero del Tesoro, ma non ha messo in essere la sentenza, ovvero essendo di primo grado poteva tranquillamente eseguire gli atti ed incassare la somma da capogiro di 225mila euro, oltre a pubblicare la sentenza come previsto dal Giudice Monocratico sul quotidiano Il Mattino, a spese sempre dei condannati. Soldi questi che non erano ne dell’avvocato Emilio Ruotolo ne di nessun altro se non in buona parte del Comune di Capri e quindi dei cittadini. L’avvocato Emilio Ruotolo chissà perchè non volle eseguire quella sentenza di primo grado ed esecutiva. Ma come? prima l’avvocato Emilio Ruotolo trascina la Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl e Costantino Federico in Tribunale dove questi ultimi si trovano condannati a pagare, poi, l’avvocato Emilio Ruotolo non reclama neanche un euro e non si toglie probabilmente neanche la soddisfazione di pubblicare la sentenza come previsto dal Giudice Monocratico sul quotidiano Il Mattino, a spese sempre dei condannati. Che cosa accade per cui l’avvocato Emilio Ruotolo non fa il suo dovere? Questo è uno solo dei misteri che custodisce quello che era il potente avvocato caprese. All’epoca dei fatti il sindaco di Capri era Ciro Lembo e c’è da presumere, visto che l’avvocato Emilio Ruotolo era il presidente del porto turistico su nomina proprio di quest’ultimo, che abbia riferito di questa situazione al padrone di quel 51%, che all’epoca dei fatti era il sindaco. Certamente l’avvocato Emilio Ruotolo visto che la Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl è sparita dai registri della camera di commercio dove è stata cancellata ha apportato probabilmente un grave danno economico. Per il presidente del porto turistico, l’avvocato Emilio Ruotolo, se gli articoli incriminati erano da sottoporre al giudizio di un Giudice del Tribunale Civile che ha sentenziato: “accertata l’illeceità degli articoli pubblicati dal 2005 al 2006 sul quotidiano Seracittà…”, con la condanna dell’editore e del direttore per somme rilevanti, chissà perchè quella sentenza poi non doveva essere eseguita. Infine e questo non è un aspetto secondario, anzi, la sentenza di primo grado sia da Costantino Federico che dalla Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl è stata appellata, strada questa che poteva essere intrapresa dopo sei mesi dalla sentenza civile di primo grado, così come sarebbe avvenuto e la cui udienza di appello è stata fissata il 26 giugno del 2020 presso la Corte di Appello di Napoli alla Sezione Civile IV bis con Giudice Massimiliano Sacchi, che tra l’altro ha esperienza nella diffamazione. Alla sentenza Costantino Federico fece appello e stessa strada venne intrapresa dalla Med.Com. Mediterranea Comunicazione srl, entrambi gli appelli vennero riuniti e mentre a Capri vi erano le elezioni comunali dove Costantino Federico era candidato a sindaco nella lista, anche frutto delle ceneri dell’amministrazione naufragata e guidata da Gianni De Martino il 24 maggio 2019 in quella conclusiva appunto del 26 giugno di quest’anno.


Ma i guai per Costantino Federico non finiscono qui, anzi. Nel 2006 la Porto Turistico di Capri Spa, sempre con presidente del consiglio di amministrazione l’avvocato Emilio Ruotolo, incarica nuovamente l’avvocato Riccardo Sgobbo di citare la T.P.S. Telecapri Printing System srl per altri articoli però su un giornale diverso, l’Informatore Popolare. La causa va alla sezione distaccata del Tribunale di Napoli a Capri e come Giudice vi è Vincenzo Pappalardo, un magistrato attento e di esperienza, la società T.P.S. Telecapri Printing System srl e il giornalista Manfredi Pagano che ne era direttore responsabile, vennero difesi dall’avvocato Giacomo Passaro. Quella causa, per la quale il legale della Porto Turistico di Capri, l’avvocato Riccardo Sgobbo, chiede con una citazione la condanna a 1milione e 500mila euro vide la condanna alla pubblicazione della sentenza sul giornale L’Informatore Popolare, che non si sa se ciò sia stato eseguito, ed a titolo di riparazione in favore della Porto Turistico di Capri Spa euro 75mila oltre alle spese di giudizio pari a circa 6mila euro. La sentenza venne notificata a settembre del 2013.

Questa sentenza, come l’altra, è stata appellata, ed all’udienza di fine maggio a poche ore dal risultato elettorale che vide la sconfitta della lista capeggiata da Costantino Federico e con una vittoria di misura da quella dei Capresi Uniti di Marino Lembo veniva rinviata per le conclusioni a metà marzo di quest’anno alla Corte di Appello di Napoli alla Sezione Civile IV con Giudice Margherita D’Amore. Anche in questo caso l’avvocato Emilio Ruotolo, non fa fare gli atti per ricevere i 75mila euro che in primo grado gli erano stati riconosicuti. ll porto turistico, che nel 2013 era una società di diritto privato ma pubblica perchè la proprietà era al 51% del Comune di Capri ed al 49% di Invitalia, non si preoccupa dei 75mila euro e giustamente, invece, paga il proprio avvocato per la parcella. L’avvocato Emilio Ruotolo, ovviamente, per non aver messo in esecuzione la sentenza ha probabilmente apportato un ennesimo danno economico molto rilevante. In effetti non si capisce del perchè davanti ad un ennesima sentenza il presidente del porto turistico non agisce. Il non agire è grave anche perchè i 225mila euro e i 75mila euro erano al 51% del Comune di Capri e quindi della collettività. Passano gli anni e quelle sentenze restano al porto turistico a prende polvere, l’avvocato Emilio Ruotolo nel 2014 viene fatto fuori dall’amministrazione De Martino (che aveva appoggiato tradendo il candidato sindaco Marino Lembo in cambio della promessa di confermarlo alla guida del porto turistico, non poi mantenuta) e sostituito con il professionista, il commercialista, Augusto Federico, che, non sembra occuparsene, sembra quasi, salvo smentita, che si regola come l’avvocato Emilio Ruotolo, che, però davanti alla speranza con l’amministrazione del sindaco Marino Lembo, del 2019, contro ogni previsione non lo rimette in quel ruolo a cui tiene molto, forse troppo, nominando invece un consiglio di amministrazione nuovo, con a capo Raffaele Ruggiero, un commercialista di grande esperienza e professionalità cresciuto nella scuderia di Invitalia, a cui viene affiancato l’avvocato esperto in diritto marittimo Rosa Abbate e l’imprenditore di Capri Costanzo Porta. Questo nuovo consiglio di amministrazione collabora con le indagini della Procura della Repubblica ed i Carabinieri della Stazione di Capri, per gli ammanchi e quant’altro del cosiddetto cerchio magico dell’amministrazione comunale naufragata di Gianni De Martino e si trova davanti a situazioni raccapriccianti riferite a quanto in apertura di articolo e non ultime alle due sentenze. Tutto questa avviene ad ottobre del 2019. Ma intanto che ne è dei debitori in seguito alle due sentenze? Costantino Federico in seguito delle elezioni amministrative del 2019 sconfitto di misura viene a trovarsi nei banchi dell’opposizione e Manfredi Pagano va a godersi la pensione di giornalista.

La società Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl, che era di proprietà di Costantino Federico (questi ne era anche amministratore) e del fratello Claudio al 50% con un capitale di 258mila, a dicembre del 2017, dopo essere stata messa in liquidazione, ad opera di Domenico Di Presa, che in rete dice che nelle sue esperienze vi è la dipendenza alla T.B.S. s.p.a di via Li Campi a Capri, viene cancellata dal registro delle imprese. Bisognerebbe verificare se il liquidatore ha ricevuto dall’amministratore lo stato in cui si trovava la società con l’iscrizione in bilancio prudentemente di quella condanna di oltre 200mila euro. Per quanto concerne la T.P.S. Telecapri Printing System srl, di proprietà al 44% della società Telecapri Srl, al 28% di Costantino Federico (questi ne era anche amministratore) e del fratello Claudio al 28%, viene messa in liquidazione e di ciò se ne occupa lo stesso Costantino Federico. La società è poi cessata con la cancellazione alla Camera di Commercio dal luglio 2019. Quindi teoricamente e solo teoricamente dalla Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl sarà difficile recuperare 200mila euro a cui è stata condannata a pagare in solido con Costantino Federico e dalla T.P.S. Telecapri Printing System srl condannata in solido a Manfredi Pagano sarà difficile recuperare 75mila euro. A meno che visto che Costantino Federico per la prima sentenza è stato anche condannato a pagare 25mila euro e sempre per questa sentenza in solido per i 200mila euro giuridicamente si potrebbero pretendere da questi, per la seconda sentenza visto che questi era il liquidatore dalla T.P.S. Telecapri Printing System srl gli si potrebbe eccepire di non aver iscritto la sentenza di primo grado esecutiva nel bilancio di liquidazione ma certamente l’attuale capo dell’opposizione di Capri Vera non avrebbe mai commesso un errore del genere. Alla fine il Porto Turistico di Capri Spa, che oggi è una società di diritto privato ma pubblica essendo di proprietà del Comune di Capri al 100%, potrebbe incassare l’ingente somma con tanto di spese ed interessi che sono significativi. Un problema potrebbe essere che Costantino Federico è un consigliere comunale e che qualcuno potrebbe invocare qualora vi fosse questa condizione la presunta incompatibilità alla carica, essendo oggi la Porto Turistico di Capri spa di proprietà interamente del Comune di Capri, che, comunque questi potrebbe superare con un bonifico di oltre 300mila euro, mettendo la parola fine a tutte queste vicende. Ad inizio del 2019 sembrerebbe che al porto turistico, mentre c’era come presidente ancora Augusto Federico sarebbero arrivate lettere con le quali i legali delle parti che in questi due giudizi sono debitori di 300mila euro, chiedevano di fare un accordo e chiudere il tutto con 20mila euro, ma in attesa del risultato elettorale il presidente, poi defenestrato, non avrebbe risposto demandando tutto ad un nuovo consiglio di amministrazione ed ora ciò toccherebbe a Raffaele Ruggiero, Rosa Abbate e Costanzo Porta che rappresentano il consiglio di amministrazione nominato dal sindaco Marino Lembo, ed i tre, tra l’altro, se non lo hanno fatto fino ad ora, dovranno procedere, non potrebbero restare a guardare e dovrebbero informare il padrone della società Porto Turistico di Capri Spa che è il Comune di Capri attraverso chi lo rappresenta, ovvero il sindaco Marino Lembo, come probabilmente ha fatto Augusto Federico prima di ritrovarsi con un calcio nel di dietro con Gianni De Martino e non ultimo Emilio Ruotolo che avrebbe dovuto informare il sindaco dell’epoca del suo mandato, in cui sono arrivate le sentenze vinte in primo grado con condanna di 300mila, l’attuale vicesindaco Ciro Lembo.

Sono diversi i personaggi coinvolti in questa vicenda come la prima narrata in queste pagine e non sfuggirà che la Mediterranea di Comunicazione Med-Com srl nel momento che partecipa alla proposta di transazione è stata già cancellata e quindi non poteva transigere nulla.
Chi sostiene che la sentenza di primo grado che è incassabile e che potrebbe essere annullata dall’appello iniziato a sei anni di distanza dalle condanne, per prudenza poteva non essere incassata, ma a smentire tutto ciò è il fatto che le società sono state cancellate nel 2017 e l’altra nel 2019 alla Camera di Commercio e con loro volatilizzatisi centinaia di migliaia di euro se non si vanno a recuperare bussando alla porta di casa di Costantino Federico. Tornando alla prima vicenda le voci che circolano sono tante ed una è emblematica. Nel 2020 scade la concessione che la Porto Turistico di Capri spa ha avuto dalla Regione Campania e quindi nessun impegno è prendibile dopo questa scadenza, invece, Augusto Federico dispone il trasferimento di oltre 1milione di euro da una banca all’altra, dove per la società che gestisce il porto turistico di Capri acquista un prodotto finanziario, un investimento, che scadrà nel 2022. Con i soldi degli altri fintanto non si viene colti con le dita nella marmellata tutto si può fare!