Alla fine del 2013 un gruppo di amici, non operatori del mare, dette vita alla Capri Cruise, una società che voleva operare nel settore del trasporto marittimo di passeggeri ed, in particolare, giri dell’isola e visita alla Grotta Azzurra. L’anno successivo il sindaco dell’epoca, oggi vicesindaco, Ciro Lembo, emise un’ ordinanza, urgente e contigibile, che riguardava i giri dell’isola. Davanti a ciò la Capri Cruise ricorse al Tar Campania che non dette loro la “sospensiva” ma che preferì entrare nel merito. Quando poi si tennero le discussioni in Tribunale la Capri Cruise ebbe la meglio; il passar del tempo non rese neanche più necessarie quella’ordinanza che ebbe esito favorevole ma solo nel 2015.
Fermo restando che la Capri Cruise ebbe effetto favorevole anche al Consiglio di Stato. Tutto si basava comunque sulla scia presentata dalla Capri Cruise nel novembre 2013 perchè venne dimostrato che all’epoca questa compagnia marittima non aveva nella sua disponibilità imbarcazioni e per cui la scia non era veritiera.
Quindi la Capri Cruise non era parte “lesa” Diverse azioni legali vennero tentate dalla Capri Cruise, tutte non hanno prodotto alcun effetto, anche risarcitorio, per la compagnia marittima, che citò il Comune di Capri e di Anacapri.Capri Cruise ritenendo che il Comune, con sindaco dell’epoca, oggi vicesindaco, Ciro Lembo, remava contro, sporse anche denuncia sul fronte penale. Seppur l’ordinanza contestata era a beneficio anche delle compagnie marittime che facevano capo alla famiglia di Giuseppe e Gianluca Lauro, come la Laser Capri, vennero rinviati a giudizio il sindaco dell’epoca, Ciro Lembo e buona parte del Gruppo Motoscafisti, in capo il presidente Giuseppe Maggipinto.
Quest’ultimo uscì dal processo con un’archiviazione lasciando solo nelle acque tempestose della Magistratura l’ormai ex sindaco Ciro Lembo. Pochi giorni fa questi è stato prosciolto con formula piena, difeso dall’avvocato Bratti dello studio dell’avvocato Claudio Botti. Tutto ciò è avvenuto dopo 8 anni di Tribunale. In questi anni tutte le quote della Capri Cruise sono state acquistate dal trio Gianluca Lauro, Giuseppe Lauro e Alfonso Di Nardo; quest’ultimo nipote dei due Lauro. Pian piano i Lauro, dopo aver rilevato le quote di storici fondatori della società che si erano fatti affinacare da altri, ne controllano il 100% del capitale nominando amministratore Vincenzo Murolo, brocker marittimo. Sembrerebbe che, quando i fondatori hanno ceduto le loro quote ai Lauro, avrebbero sottoscritto un documento dove gli sperati risarcimenti danni, che avevano intentato se fossero stati patiti da coloro, Comune di Capri e di Anacapri compreso, sarebbero stati, al netto delle spese legali, riconosciuti a loro. I danni non ci sono stati e sembrerebbe che il sindaco di Capri dell’epoca, oggi vicesindaco, starebbe riflettendo, confrontandosi con i suoi legali, di avviare azioni risarcitorie contro la Capri Cruise, che oltre ad essere il denunciante e costituitosi parte civile, potrebbe essere chiamato al Tribunale Civile a risponderne. In effetti già era parso come non “facilmente comprensibile” che emettendo l’ordinanza urgente e contigibile da cui era partita tutta la contrapposizione a Ciro Lembo e di cui gli stessi Lauro con le loro compagnie marittime erano beneficiari, potessero acquistare le quote della Capri Cruise. Oggi è quasi paradossale, se Ciro Lembo dovesse intraprendere la strada dei danni patiti che, non sarebbero una somma da poco, andando a citare la Capri Cruise porterà in Tribunale, tirandoli per la giacchetta, i soci della compagnia marittima che beneficiarono dell’ordinanze.
Sembrerebbe che l’accordo tra i Lauro e i soci fondatori della Capri Cruise, se da una parte garantiva questi ultimi che in caso di vittoria per le cause risarcitorie sarebbero andati a loro grandi somme, dall’altra in caso di “soccombenza”, i Lauro avrebbero potuto rifarsi sui soci fondatori.
Ora tutto è in mano di Ciro Lembo che dovrà decidere cosa e come fare!